Presentiamo per la prima volta a Firenze l’azienda di Mirko Dagoli, giovane imprenditore, enologo, agronomo e appassionato, che fin da piccolo muove i primi passi nelle vigne del nonno nelle Marche. A 31 anni decide di investire vinificando le sue uve nel Chianti e Chianti Classico dando avvio avvio ad un progetto di innovazione tecnologica, architettonica ma anche filosofica e concettuale nel 2018 a Laterina Pergine Valdarno. La Faggeta è la prima vigna che ha dato il nome ai vini dell’azienda, 14 ettari di vigneto. Poi si sono aggiunti investimenti in altre zone vocate per la produzione di vini di qualità portando a 70 ettari la superficie vitata. Nei vigneti coltivati in prevalenza il Sangiovese, affiancato da Cabernet Sauvignon, Merlot e Chardonnay. La cantina è disposta su 2000 mq e comprende tutte le fasi del ciclo produttivo: ricevimento delle uve, vinificazione, stoccaggio, mbottigliamento. È proiettata al recupero di una zona industriale, che ha lasciato il segno nella memoria: Campo 82 di Laterina. Rispetto per l’ambiente e l’ecosistema è prerogativa dell’azienda.
Parliamo con Aurora Concato del futuro di Terredagoli…
Arriva l’autunno e il vino italiano si prepara ad un’altra stagione dove dovrà dimostrare di essersi saputo rinnovare come comunicazione e approccio al mercato: con quale vino vi presentate al “ritorno a scuola”? Su cosa punterete per l’immediato futuro?
Campo82, IGT Supertuscan! Questo vino rivelerà la nostra esperienza volta alla continua ricerca della qualità. Ma non solo! Racconterà la storia di un luogo che è il nostro complesso aziendale: Campo N. 82, campo di prigionia della guerra (1941-1945), diventato poi campo per internati civili ex fascisti (1945-1946) e infine per profughi dall’Istria e Venezia Giulia (1948-1963). La memoria del campo è stata abbandonata e noi abbiamo voluto dedicare a tutti coloro che invece ricordano, con un vino di pregio e di classe.
Cambiamento climatico e vignaioli italiani: come siamo messi per il futuro?
Domanda da cento milioni di dollari! È la riprova che è l’uomo ad essere nelle mani della natura e non viceversa. Alcune varietà di uve necessitano di un terreno e un clima particolare, altre si adattano bene ai cambiamenti ambientali. Le vigne riescono a fare miracoli anche se il clima non le mette a proprio agio. Noi possiamo, appunto, adattarci: se si arriva ad eccessi possiamo prevenire con impianti a gocce in caso di siccità o al contrario con vitigni precoci in caso di estrema piovosità. Per adesso le nostre vigne sono sempre sotto gli occhi di esperti “medici del vino” che controllano e dichiarano il momento giusto della raccolta: se necessario, si vendemmia prima!
Raccontaci il piatto o la situazione più particolare cui hai visto abbinare il tuo vino.
Una prima esperienza paradossale è stata quando Cantine Terredagoli, azienda dal logo, marchio e grafica estremamente rinnovata e modernizzata è stata portata alla Festa Medievale di Laterina. Li, con i variegati menù tradizionali, la situazione è diventata divertente. Se si parla di quale piatto “particolare” è stato abbinato al nostro vino direi che la meglio è stata lambredotto con i dolci 40° C fiorentini… Eh si, però c’è un fresco Bianco Tribus!
Vini in degustazione
“TRIBUS” vino rosso Italia
“TRIBUS” vino bianco Italia
“TRIBUS” vino rosato Italia
Chianti DOCG 2018
Chianti Riserva DOCG 2015
Cantine Terredagoli Soc. Agr. S.S. – Via Cinchio Berti, 18 – 52019 Laterina Pergine Valdarno (AR) www.cantineterredagoli.it