Il Sangiovese sente il mare
Il Morellino di Scansano nasce in una delle zone più incontaminate della Toscana: la parte costiera più a sud della regione, nota come Maremma Toscana, racchiusa tra le valli dell’Ombrone e dell’Albegna, e comprendente, oltre al territorio di Scansano, parte dei comuni di Grosseto e Magliano in Toscana verso il Tirreno, Campagnatico, Roccalbegna, Semproniano e Manciano verso l’Amiata e l’interno. 1.500 ettari vitati, 216 produttori, 9,2 milioni di bottiglie (dato 2021) con un incremento del 7% rispetto al 2019, giro totale d’affari da 51 milioni di euro. La quota export è al 20% con una fortissima presenza della docg Morellino di Scansano sul mercato italiano e un prezzo medio dello sfuso tra i più alti in Italia.
I numeri non ci sanno raccontare però il paesaggio struggente e variegato, la biodiversità da safari di questa parte di Maremma, dove la vigna non è mai sola e dominatrice incontrastata. Qui l’ambiente parla di integrazione agricola, con un territorio ricco e prospero dove l’uomo è intervenuto bene senza essere sfruttatore egemone e sterile. Qui la vita è agre, non agra. Siamo tra i 200 e i 500 mt sul mare, con i vigneti racchiusi tra le valli dei suddetti fiumi, protetti e nutriti dal colosso vulcanico del Monte Amiata, dove mare e luce esaltano maturazioni, sapori e odori. Qui il sangiovese si esprime su equilibri diversi rispetto al Chianti o a Bolgheri. Il frutto rimane più succoso, il tannino è spesso vigoroso e grippante ma in moltissime espressioni, o almeno in quelle che ho preferito, la beva è agile, dinamica e succulenta.
I numerosi ritrovamenti archeologici risalenti al periodo etrusco, nelle zone di Scansano e nella valle dell’Albegna, dimostrano come la produzione della vite fosse un elemento importante per la locale comunità etrusca. Orci di terracotta, risalenti al V secolo a.c., nei quali sono stati ritrovati semi di vitis vinifera, statuette bronzee raffiguranti offerenti che impugnano la roncola, strumento tipico del vendemmiatore fino quasi ai nostri giorni, sono solo alcuni dei reperti rinvenuti presso la località rurale degli Usi, fra Scansano e Semproniano, e presso il sito di Ghiaccioforte.
Il nome Morellino, secondo tradizione, viene dai cavalli bai detti “morelli”, di cui riprende il vigore e l’intensità del manto.
Vino e Rock, quali i punti in comune?
Il vino come il rock crea ponti, unisce persone e regala emozioni. Come il rock, il vino è in grado di raccontare storie e suscitare empatia perché le parole di una canzone e le trame di gustative di un vino, momento dopo momento, portano gli appassionati a riconoscersi con quel vino o con quella canzone.
Se il rock è ribellione, lo è anche il vino? Oppure sono due elementi inconciliabili? Perché tra gli amanti del rock ci sono tanti appassionati di vino?
Il rock e il vino sono due elementi conciliabili perché entrambi popolari e in grado di farsi apprezzare sin dai primi approcci. Gli amanti del rock sono appassionati di vino perché amano in libertà scoprire l’essenza e le peculiarità specifiche di un vino. Sorso dopo sorso a loro vien sempre di più la voglia di esplorarne più a fondo il suo profilo gustativo.
Tra i tanti artisti sul nostro palco, quali sono quelli con cui ti senti più affine e perché dovrebbero bere uno dei tuoi vini? (Gli artisti presenti sono: Green Day, Weezer, Muse, Placebo, Red Hot Chili Peppers, Nas, Remi Wolff, Metallica, Greta Van Fleet, Jerry Cantrell). Nominaci una canzone degli artisti di Firenze Rocks e abbina un tuo vino, avremo la nostra compilation Wine And Rock su Spotify!
A tutti ma in particolar modo ci sentiamo più affini ai Placebo, perché con la nostra denominazione condividiamo un’attitudine orientata alla ricerca di una personalità distintiva, capace di includere note molto enfatizzate ma anche morbidi arpeggi. Crediamo nella peculiarità che ci distinguono e che ci rendono unici nel panorama enologico italiano, così come hanno fatto i Placebo quando hanno portato alla ribalta mainstream una corposa parte del rock alternativo made in UK.
Per la tipologia Annata:
Weezer – Island in the sun
Remi Wolff – Pool
Green Day – Wake me up when september ends
Red hot chili peppers- under the brige
Nas -If I Ruled the World
Per la tipogia Riserva:
Greta Van Fleet – Highway Tune
Jerry Cantrell – My Song
Muse – Uprising
Placebo – Every You every Me
Vini in degustazione
Morellino di Scansano Annata 2021-2020-2019 e Riserva 2020-2019-2018 delle cantine del consorzio ovvero:
AGOSTINETTO , ALBERTO MOTTA , ANTONIO CAMILLO, ASINTONE, BELGUARDO, BRUNI, CANTINA LA SELVA, CECCHI, CASTELLI DEL GREVEPESA, COL DI BACCHE, CONTE GUICCIARDINI, DOGA DELLE CLAVULE, FATTORIA ACQUAVIVA, FATTORIA DEI BARBI , FATTORIA DI MAGLIANO , FATTORIA LE PUPILLE , FATTORIA MANTELLASSI, FATTORIA SAN FELO, FRESCOBALDI, GHIACCIOFORTE, I CAVALLINI, MONTECIVOLI, MONTERO’ , PODERE 414, PODERE CASINA, PODERE POGGIO BESTIALE, POGGIO BRIGANTE, POGGIO MAESTRINO, POGGIO NIBBIALE , POGGIO TREVVALLE, ROCCA DELLE MACIE, SANTA LUCIA, SUBERLI , TENUTA IL QUINTO , TENUTA PIETRAMORA , TENUTA QUERCIAROSSA , TENUTA VALDIFALCO LOACKER WINE ESTATES, TERRE DI TALAMO , VAL DELLE ROSE, VAL DI TORO
Consorzio Morellino di Scansano – 0564 507710 – Via XX Settembre, 36 – 58054 Scansano (GR) www.consorziomorellino.it
ENGLISH TEXT
Morellino di Scansano DOCG: Sangiovese meets the sea
Morellino di Scansano From Etruscan to Romans and to your table
What sangiovese meets the sea and the history of Maremma is a trip that is worth a lifetime! Despite its light name “-ino” Morellino can develop in high longevity wines with wonderful complexity, as complex as its history and all its charming beauty!
The production area of Morellino di Scansano covers approximately 65,000 hectares of land in the southwest of the province of Grosseto, the southernmost area of Tuscany. The area covered by the vineyards includes hills and foothills sloping south from the north and the east towards the plain of Albinia and westward to the Tyrrhenian coast and the plain of Grosseto. With this exposure, the area is protected from the cold north winds, and open to the temperate sea breezes.
Geology in the area is varied, and corrisponds to the formation of different soils. There are two main types of soil: sandstone on the western part, more uniform, limestone and clay on the eastern part, more complex. Soils are not deep, with rocky substrates that often emerge.
The procedural guidelines imposes Sangiovese as the main grape variety for Morellino di Scansano, which can be integrated with 15% of other grape varieties, the traditional Canaiolo, Ciliegiolo, Malvasia, Colorino, Alicante and most recently also Merlot, Cabernet, Syrah and other internatonal dark-skinned grape varieties.
The Vintage style of Morellino has ruby colour, it’s fruity and winy at the nose, fresh and savory at the palate but also smooth with a little tannin. It’s a fresh wine that can sold the year after the harvest.
The Riserva style of Morellino di Scansano (two years of ageing) has garnet colour, fruity aroma (cherry, red fruits and plum) and notes of spice and vanilla. The palate is dry, full-bodied, slightly tannic and smooth.
Historical area of production is the municipality of Scansano and part of Campagnatico, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Roccalbegna, Semproniano.
Numerous archeological finds dating back to the Etruscan period brought to light in the areas of the Scansano and Albegna valleys: Earthenware jars containing Vitis Vinifera seeds dating back to the fifth century BC. Bronze statuettes of offerers holding sickles, the standard tools of vintners until almost the present day, are just some of the artifacts found in the rural area of the Usi, which includes the towns of Scansano and Semproniano, and at the site of Ghiaccioforte, an area between Scansano and Saturnia. It is precisely with the conquest of the fortress of Ghiaccioforte, circa 280 BC, that the Romans took possession of the territories of Scansano and furthered its agricultural development through the creation of numerous colonies. Here, wine destined for the western provinces of the empire was produced, as evidenced by the discovery of the wreckage of a ship in the sea off the coast of Marseille. In fact, the wreck contained a large number of wine amphorae marked with the letters SES, the initials of the powerful Roman Sestii family, traders and landowners in the area of Cosa, present-day Ansedonia.
With the decline of the Roman Empire, Scansano, as well as the rest of the Maremma region, inevitably experienced a period of crisis and deterioration due to the abandonment by the population, which led to the hydrogeological instability and swamping of the coastal areas. Although wine production survived around the inhabited centers of earlier Etruscan settlements, the extensive production of the Roman settlements failed. Viticulture remained a residual practice of smallholders and farmers who kept vineyards, often on terraced ground, for wine production destined for family consumption and the local market. In this regard, Scansano, thanks to the long-standing practice of summer migration, or “estatatura”, enjoyed a clear market advantage.
With the decline of the Roman Empire, Scansano, as well as the rest of the Maremma region, inevitably experienced a period of crisis and deterioration due to the abandonment by the population, which led to the hydrogeological instability and swamping of the coastal areas. Although wine production survived around the inhabited centers of earlier Etruscan settlements, the extensive production of the Roman settlements failed. Viticulture remained a residual practice of smallholders and farmers who kept vineyards, often on terraced ground, for wine production destined for family consumption and the local market. In this regard, Scansano, thanks to the long-standing practice of summer migration, or “estatatura”, enjoyed a clear market advantage.According to tradition, the Morellino wine gets its name from the bay horses called “morelli”, used to pull the carriages of the public officials and their families moving to Scansano for the summer, as it recalls the horses’ strength and the intense colour of their coats. During this period Scansano became the summer capital of the Maremma region, and was transformed into a lively and prosperous town where viticulture was compounded by the town’s mining and trading activities.
di Andrea Gori