Novità dal mondo del Vino Nobile di Montepulciano: debutta a gennaio la nuova denominazione “Pieve”.
La prima vendemmia è stata la 2021, e visti i tempi di affinamento di 36 mesi, la prima annata è in commercio nel 2025.
Identità. Questo è il problema. A Montepulciano il progetto Pievi è innanzitutto una risposta importante a questa decisiva necessità. Affermare al meglio i caratteri, la storia e i valori di questo vino toscano che troppo spesso soffre la concorrenza di altre denominazioni, senza peraltro avere minori valori effettivi nel suo prodotto vinicolo.
L’idea del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” (in aggiunta alle esistenti denominazioni Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva), è nata ad uno studio condiviso da tutti i produttori locali. Da un lato ricerche geologiche e pedologiche, avviate già all’inizio degli anni ’90 – il Consorzio è stato tra i primi in Italia a “zonizzare” le aree di produzione e successivamente a farle cartografare da Enogea- dall’altro studi storici nelle biblioteche e nei vecchi archivi fino al Catasto Leopoldino del 1800.
Così il “Vino Nobile di Montepulciano – Pieve” nasce come risultato di un complesso processo di analisi e ricerca. Sono state definite e individuate alcune caratteristiche fondamentali di questa nuova tipologia, che sarà conosciuta non solo con il suo nome (quello del territorio di produzione), ma anche attraverso caratteristiche distintive che richiamano il passato, la tradizione enologica locale, e guardano al futuro internazionale.
Un vino ricco di caratteristiche del suo territorio (con sottozone e ulteriori unità geografiche) dove l’uvaggio è sempre legato al Sangiovese e alle varietà autoctone complementari ammesse dal Consorzio, con uve prodotte esclusivamente dal produttore.
Altra novità l’insediamento di un specifica commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici del vino che dovrà valutare le caratteristiche corrispondenti al disciplinare prima dei necessari passaggi legislativi.
Con l’approvazione all’unanimità del disciplinare da parte dell’assemblea, e successiva approvazione della Regione Toscana, il testo ha avuto l’approvazione anche del Ministero.
La ricerca sulla geologia e la geografia del territorio ha individuato 12 zone (UGA) che saranno menzionate sull’etichetta dei vini imbottigliati insieme alla parola “Pieve”. La scelta di utilizzare toponimi territoriali è un riferimento alle Pievi che esistevano quando il territorio era suddiviso dall’epoca tardo romana e longobarda. Evidente la volontà del Consorzio di riaffermare e codificare una realtà odierna alle sue antiche radici storiche.
GUIDA ALLE PIEVI – Pievi del Vino Nobile di Montepulciano: quali sono e come sono
Da un punto di vista sedimentologico il territorio di Montepulciano è diviso in quattro macro aree: quello collinare che da Montepulciano degrada verso la Val di Chiana, caratterizzato da sedimenti del Pliocene marino; quello delle aree a contatto con la Val Di Chiana, caratterizzato da sedimenti dei terrazzi fluvio lacustri; quello pianeggiante della Val di Chiana; quello collinare di Valiano caratterizzato da sedimenti di origine fluvio lacustre, pleistocenici.
Ascianello: ZONA NORD
E’ un piccolo borgo con la chiesa parrocchiale dei SS. Vincenzo e Anastasio, situato a nord di Montepulciano. Questa Pieve è sparsa di case di campagna, risiede alla base del Monte Follonica fra il torrente Salarco e la strada dell’antica Cassia.
In questa Unità alle sabbie più fini si sovrappongo i sedimenti limoso argillosi spesso sovrastanti le sabbie diagenizzate. I suoli limosi sopra alle sabbie compatte sono a tessitura tra franco argillosa e franco limoso argillosa, scheletro assente, suoli calcarei. Verso il fondovalle caratterizzato dai terrazzi alluvionali del torrente Salarco, che ne influenza il microclima, i suoli sono più profondi.
Badia: ZONA NORD
L’abitato prende il nome da un’antica abbazia di monaci benedettini. Durate la fase di impaludamento della Valdichiana la zona rimase sostanzialmente spopolata, per poi acquisire importanza e demografia con il procedere della bonifica. All’inizio del XIX secolo, fu costruita una delle tredici Fattorie granducali con numerose coloniche leopoldine e, alla metà del secolo, giunse la ferrovia e la stazione. I suoli dei versanti sono caratterizzati da argille e sabbie, i suoli sono a tessitura tra franco limoso argillosa e franco argillosa, sono suoli calcarei; avvicinandoci all’area della Val di Chiana nei terrazzi fluvio lacustri in raccordo con il fondovalle, i suoli sono caratterizzati da sabbie con ciottoli silicei di piccole dimensioni, sono a tessitura franco argillosa/franco sabbioso argillosa, scheletro minuto di dimensioni e frequente; sono suoli da non calcarei a poco calcarei.
Caggiole: ZONA NORD
Casale in Val di Chiana con all’interno una parrocchia, la Pieve è situata a nord di Montepulciano. Vi era un antico ospedale prima che fosse distrutto il bosco da cui ebbe il titolo, onde sostituire in quel suolo scelti vitigni, per cui Montepulciano d’ogni vino è il re.
I sedimenti sono costituiti da sabbie grossolane e da livelli lenticolari di ciottoli. Nella parte alta dell’Unità i suoli sulle sabbie sono a tessitura franco sabbiosa, scheletro assente, sono suoli calcarei. Scendendo verso il basso sono presenti sedimenti sempre sabbiosi, suoli più bruni di colore a tessitura franca/franco argillosa, scheletro da scarso ad assente, sono suoli calcarei.
Cerliana: ZONA NORD-EST
La Pieve prende il nome da un villaggio facente riferimento alla chiesa parrocchiale di S. Michele, a nord est di Montepulciano. Nel 1354 si registra che il Comune di Montepulciano incaricò i suoi sindaci di vendere per sei anni tutti i legnami, alberi, macchie e sterpeti della selva di Val di Chiana.
In questa Unità i suoli sono a tessitura argilloso limosa, con intercalazioni sabbiose la tessitura diviene franco argillosa, sono suoli calcarei. Nei terrazzi pianeggianti, i suoli sono caratterizzati da argille e sabbie con ciottoli silicei di piccole dimensioni, sono suoli a tessitura franco sabbioso argillosa, scheletro minuto di dimensioni; sono suoli da non calcarei a poco calcarei. Verso il fondovalle caratterizzato dai terrazzi alluvionali del torrente Salcheto e Ciarliana, i suoli sono più profondi.
Cervognano: ZONA SUD-EST
Casale con parrocchia di S. Andrea a Cervognano a est di Montepulciano.
In questa Unità la parte collinare presenta i suoli limosi sopra alle sabbie compatte, sono a tessitura tra franco argillosa e franco limoso argillosa, scheletro assente, sono suoli calcarei. Scendendo verso il Torrente Salcheto e Ciarliana, l’Unità è caratterizzata da suoli che si sviluppano su terrazzi pianeggianti, terrazzi in raccordo con il fondovalle alluvionale, i suoli sono caratterizzati da argille e sabbie con ciottoli silicei di piccole dimensioni, sono suoli a tessitura franco sabbioso argillosa, scheletro minuto di dimensioni; sono suoli da non calcarei a poco calcarei.
Gracciano: ZONA NORD
Casale con chiesa parrocchiale di S. Egidio, da cui prende il nome una delle porte ed un quartiere della città di Montepulciano. Dal 1561, tutti i territori di quelle giurisdizioni ecclesiastiche entrarono a far parte della nascente Diocesi di Montepulciano.
L’Unità è caratterizzata prevalentemente da suoli che si sviluppano sui terrazzi fluvio lacustri e sui terrazzi in raccordo con il fondovalle alluvionale. I suoli sono caratterizzati da sabbie con ciottoli silicei di piccole dimensioni, sono a tessitura franco argillosa/franco sabbioso argillosa, scheletro minuto di dimensioni; sono suoli da non calcarei a poco calcarei.
Le Grazie: ZONA NORD
Una borgata esterna a nord di Montepulciano, che sorse su quella che allora era indicata come via lauretana, in realtà lungo la via che collegava all’arteria principale. La piccola chiesa preesistente prese importanza a seguito di eventi miracolosi. La parte alta dell’unità è caratterizzata da sedimenti costituiti da sabbie e sabbie fini, a tratti con livelli più limosi, sono a tessitura franca/franco argillosa, scheletro da scarso ad assente, sono suoli calcarei; verso il basso dell’Unità dove i versanti divengono più irregolari ed ondulati, si rilevano suoli su sedimenti argilloso limosi, sono a tessitura da franco limoso argillosa ad argilloso limosa, scheletro assente. Sono suoli calcarei. La parte bassa è caratterizzata da terrazzi alluvionali del torrente Salarco, i suoli sono a tessitura franca/franco argillosa, tendenzialmente caratterizzati da sabbie fini e limi, leggermente calcarei, suoli profondi.
San Biagio: ZONA OVEST
Il rinascimentale tempio della Madonna di S. Biagio, costruito su progetto di Antonio da Sangallo il Vecchio tra il 1518 e la metà del XVI secolo, sorse inglobando i resti di quella che fu l’originaria pieve di S. Maria, primo edificio di culto di Montepulciano. Le parti alte dell’Unità presentano suoli su sedimenti prevalentemente sabbiosi, sono a tessitura franco sabbiosa, scheletro assente, sono suoli calcarei. Sui versanti più ondulati, si rilevano suoli su sedimenti argilloso limosi. Sono a tessitura da franco limoso argillosa ad argilloso limosa, scheletro assente. Sono suoli calcarei. L’area è delimitata dal Fosso dei Grilloni che si incontra con il Torrente la Ripa.
Sant’Albino: ZONA SUD
Piccolo abitato d’origine probabilmente romana. Si trova a metà strada fra Montepulciano e Chianciano, alla base orientale del Monte dei Cappuccini, in una gola cavernosa. E’ caratterizzata da un’ ampia vallata allungata verso est, caratterizzata nella parte alta dell’Unità da suoli a tessitura sabbiosa, spesso franco argillosa, scheletro assente, sono suoli calcarei; si possono rilevare suoli su sabbie bruno rossastre che poggiano sopra a delle calcareniti bioclastiche questo soprattutto nei dintorni del centro abitato di Sant’Albino. Verso il basso dell’Unità si trovano suoli che si sviluppano su sedimenti caratterizzati da argille sabbiose, limi e argille con intercalazioni di sabbie. I suoli sono a tessitura da franco limoso argillosa ad argilloso limosa, scheletro assente. Sono suoli calcarei.
Sant’Ilario: ZONA SUD-EST
Questa Pieve ha una chiesa parrocchiale intitolata a S. Ilario ed è posta ad est di Montepulciano. Argiano è un luogo solitario rivestito di selve sino a quando (anno 1100 circa) i Conti di Chiusi, donarono alla chiesa una porzione di bosco. In questa Unità i suoli limosi spesso sopra alle sabbie compatte sono a tessitura tra franco argillosa e franco limoso argillosa, scheletro assente, sono suoli calcarei. Nelle parti più basse dell’Unità avvicinandoci alla Val di Chiana, troviamo i terrazzi fluvio-lacustri. I suoli sono caratterizzati da sabbie con ciottoli silicei di piccole dimensioni, sono a tessitura franco argillosa/franco sabbioso argillosa, scheletro minuto di dimensioni e frequente; sono suoli da non calcarei a poco calcarei.
Valardegna: ZONA SUD-EST
Località a ridosso della città murata di Montepulciano. La vallata di Valardegna ha un toponimo risalente ai primi secoli dopo l’anno Mille, quando vi insistevano le proprietà dell’antica famiglia degli Ardengheschi. La presenza di antiche fonti, stazioni di posta, chiese e conventi, ne denotano la presenza umana continua. I sedimenti sono costituiti da sabbie grossolane e da livelli lenticolari di ciottoli, nella parte alta dell’Unità, i suoli sulle sabbie sono a tessitura franco sabbiosa, scheletro assente, sono suoli calcarei. Nella parte morfologicamente più bassa dell’Unità nei versanti convessi a debole pendenza i suoli divengono più argillosi a tessitura da franco limoso argillosa ad argilloso limosa, scheletro assente, sono suoli calcarei.
Valiano: ZONA EST
Castello con chiesa plebana di S. Lorenzo e dogana di frontiera. Esiste ancora il Castello sopra un colle sulla destra del Canal Maestro della Chiana, da cui si entrava nello Stato Pontificio. Situata ad est della Val di Chiana, è caratterizzata da un ambiente collinare di origine fluvio-lacustre, i sedimenti sono caratterizzati da argille sabbiose di colore nocciola con concrezioni e noduli di carbonato di calcio; sono a tessitura da franco limoso argillosa a argilloso limosa, scheletro assente, sono leggermente calcarei.