A sud di Firenze, tra Siena ed Arezzo, la Tenuta comprende 9 ettari di vigne e 7 ettari di oliveti, adagiati su un unico appezzamento sulle dolci colline di una Toscana rurale, che ha saputo conservare la sua identità. Dimora del Generale Eliano Casperio, che le diede il suo nome all’inizio del primo millennio, la Fattoria di Caspri vanta un ricco passato storico. Pur non essendo rimaste vestigia di questa epoca antica, l’attuale edificio, risalente al sec. XVIII, è appena stato restaurato. Circondata da boschi, la tenuta è favorita da un ambiente preservato naturalmente, che permette di praticare una coltura biodinamica della vigna e degli olivi in un ecosistema protetto dalle aggressioni esterne. Il metodo di lavoro si inscrive nella volontà di perpetuare la tradizione viticola locale nell’ambito di una pratica che rispetti l’ambiente e di elaborare vini schietti, nel segno del territorio d’origine.nI terreni sono costituiti da suoli leggeri e poveri mescolati a gneiss decomposti con piccola percentuale d’argilla. Il clima semi-continentale di questa zona ricca di valli subisce malgrado tutto l’influsso marino, con primavere piovose ed estati calde e secche.
Da Caspri è stata privilegiata una varietà di vitigni tradizionale, al fine di rispettare la peculiarità dell’espressione dei vini toscani e conservarne la personalità. Prevalgono quindi i vitigni autoctoni: Sangiovese, Canaiolo e Ciliegiolo per i rossi e Trebbiano e Malvasia per i bianchi. Contemporaneamente vengono eseguite prove su piccoli appezzamenti, per studiare la capacità di adattamento delle piante di Syrah, Grenache e Pinot Nero. Sin dall’inizio dell’attività nel 2006 si è praticata in tutta la tenuta una viticoltura biologica rispettosa dell’ambiente secondo i principi della biodinamica. Le viti e i terreni sono curati con tisane e decotti a base di estratti vegetali che permettono lo sviluppo di un buon processo vegetativo e limitano lo sviluppo dei parassiti. La produzione è certificata da Suolo e Salute, organismo di controllo e certificazione.
Vino e Rock, quali i punti a comune? Se il rock è ribellione, lo è anche il vino? Oppure sono due elementi inconciliabili? Perchè tra gli amanti del rock ci sono tanti appassionati di vino?
La creatività è il punto più in comune di tutti. Si sostiene a gran voce che il vero rock sia morto da un pezzo, tanti altri pensano invece che sia ancora vivo e vegeto. Se parliamo da un punto di vista amatoriale a mio parere è più vivo che mai, ma dal punto di vista artistico ci sono molte restrizioni e complicazioni che portano a chi produce vino a fare un assolo di chitarra impartito e orchestrato dai poteri alti della globalizzazione, limitando l’indole e la mano dell’artista. In ogni caso: IL VINO è ROCK. E ancor di più, IL VINO è RIBELLIONE; soprattutto contro quelle aziende che distribuiscono prodotti e strumenti che vanno a inquinare e rovinare la terra favorendo un minor lavoro e una maggiore durata del trattamento. Ci sono tanti appassionati, sia di rock che di vino, ma non restringerei il campo a un solo genere musicale. Tutta la musica in dipendenza dell’occasione può accompagnare in modo sublime un calice di vino, basta solo saper cogliere gli input che ci vengono trasmessi in quel determinato momento e non resta che fare il miglior abbinamento possibile.
Cucina Southern Comfort Food e vino pare un matrimonio davvero difficile…c’è un tuo vino ideale per qualche abbinamento alla cucina dell’Hard Rock Cafe?
Tony (Sangiovese)/ Vita Bella con costine di maiale in agrodolce, Rosso di Caspri (Sangiovese) con il legendary burger!
Vino e Rock, se un tuo vino fosse una canzone rock quale sarebbe? (faremo una compilation su Spotify con le vostre selezioni!)
Wax Fang – Majestic.
Vini in degustazione
Tony (sangiovese) blend 14/15/16
Rosso di Caspri 2014 (sangiovese)
Vita Bella 2016 (ciliegiolo/canaiolo)
Fattoria di Caspri Soc. Agr. Srl – Frazione Rendola/Località Caspri – 52025 Montevarchi/AR – 055 9707058 – 328 1219334
Sede Centrale Fattoria di Caspri Soc. Agr. Srl – via Masaccio 192, 50132 – 055 25760483