Un nome che è sinonimo per molti di Montalcino ma che ha scelto come casa l’Orcia DOC e Trequanda per un progetto lungimirante e complesso di accoglienza ad alti livelli in un territorio ricco di sfumature e ricchezze. Famosa per i suoi Brunello dal versante Nord (quello più ricercato in questi anni torridi) Donatella con la figlia Violante ha investito tantissimo nella finora poco conosciuta Orcia Doc battendo strade originali e sempre “autoctone”. Per molti, per esempio pensare al sagrantino fuori dall’Umbria è una bestemmia. Immaginate però di essere Cenerentola e di passare tutta la vita all’ombra di due sorellastre come il Vino Nobile di Montepulciano e il Brunello di Montalcino che vi svolazzano davanti. Voi cosa fareste per fare in modo di avere la vostra rivincita e per emergere da una vita subalterna e polverosa? Potreste mettervi a cercare un principe azzurro, ad esempio.
Fu così che, come nelle favole, a Trequanda (paese di 1200 anime, in cui la Giunta da anni porta avanti un progetto ai limiti della costituzionalità impedendo la posa del benchè minimo traliccio di telefonia mobile) troviamo un vino a base sangiovese che cerca una sponda unica e originale con cui accasarsi. Si cercano finanziamenti, si fanno ricerche, disperdendo molte forze e soprattutto senza scegliere una direzione precisa. Così la nostra fata decide di provare sulla propria pelle e sposare al sangiovese (70%) un saldo di foglia tonda, autoctono, chiantigiano, recentemente rispolverato, pensando anche in futuro di unirci del sagrantino.
Accade tutto all’interno della doc Orcia, piccola e recente ma non priva di fascino con Montalcino, l’Amiata e le Crete senesi ad un passo. Qui il sangiovese non può per motivi geologici farla da padrone ed ecco che Donatella Cinelli Colombini (che a Montalcino oltre ad occuparsi del Consorzio, di Benvenuto Brunello e districarsi tra pugnalate varie, produce il famoso e spesso sorprendente Casato Prime Donne) decide appunto di produrre dal 2001 questo Orcia Rosso “Cenerentola” usando sangiovese da una vecchia vigna e nuovi impianti di foglia tonda. Nel tempo i vigneti cambiano e si allarga la produzione fino agli ultimi importanti lavori e la rinascita di un vigneto ex novo di sangiovese nel terreno più vocato, in sostituzione di una vecchia vigna arrivata a fine ciclo, e la sistemazione di tre impianti di foglia tonda e un piccolo vigneto sperimentale di sagrantino.
Il luogo, Fattoria del Colle, è di quelli sinceri, un agriturismo autentico, una casa che non è uno showroom, un ristorante che non è un fighettodromo, un giardino che insegna l’amore per il bello e la natura senza gli eccessi di un resort radical-chic con tante attenzioni ai bambini. C’è una cantina quasi all’aperto per facilitare follature e contatto con l’ossigeno e una cantina storica con vasche di cemento, barrique e tonneau, una francese (Valery Lavigne) che ama il lato “secco” dei vini italiani e che non concepisce il merlot fuori dalla Francia.
Parliamo con Violante Gardini, figlia di Donatella, su cosa ci aspettiamo dalla prossima stagione autunnale!
Vini in degustazione
Rosso di Montalcino Doc 2015
Brunello di Montalcino Prime Donne Docg 2012
Cenerentola Orcia Doc 2015
Leone Rosso Orcia Doc 2015
Grappa di Cenerentola Orcia Doc
Fattoria del Colle – Cantina – Agriturismo – Ristorante – 53020 Trequanda (SI) 0577 662108 – www.cinellicolombini.it