Ecco una delle aziende che più ha contribuito a portare in alto il nome della Franciacorta soprattutto grazie al grandissimo lavoro sulla tipologia Satén e sul grande studio di approfondimento sulla diversità dei suoli in questa regione. Il nome Contadi Castaldi è sintesi della storia millenaria della Franciacorta, dei suoi 19 comuni e della loro vocazione ad un’agricoltura d’eccezione. Nel 1500, periodo di massimo splendore della Repubblica veneta, la Franciacorta produceva cibi e vini destinati alle tavole di principi, re e ricchi mercanti. La splendida Venezia fu per la Franciacorta il mercato di elezione per far conoscere i propri vini.
Ci troviamo ad Adro. Il nome di questo piccolo villaggio è riconducibile a più radici etimologiche. Tra di esse “Ader”, il cui significato è “luogo luminoso, sereno, ardente e pieno di sole”. Un’altra derivazione è “Adrusco”, che corrisponde in antica lingua mediterranea a “paese ricco di vigneti”. La storia racconta che da tempi immemorabili il comune di Adro era coltivato a vite e questa specificità è evidente nello stemma che raffigura tre grandi grappoli d’uva. Il clima è mite e temperato, ideale per la coltivazione della vite. Il Monte Alto protegge dai venti del nord e dalle nebbie della pianura padana. Ai tempi della glaciazione, questa lunga montagna isolata divise il lago di Iseo in due golfi affiancati, quello di Iseo in terra bresciana e quello di Sarnico in terra bergamasca. Il monte è costituito da rocce sedimentarie marine, cioè calcari, marne e arenarie. Suoli perfetti per la coltivazione della vite, e sfruttati, nel passato, da cave di mattoni e cemento. Sono 92 vigneti su 130 ettari dislocati in tutto il territorio della Franciacorta che conferiscono un’ampia gamma di sentori e aromi. Per estrarli e valorizzarli è fondamentale il momento della creazione della Cuvée, in cui tutti questi “ingredienti” vengono assemblati per ricreare l’inconfondibile firma Contadi Castaldi. Guida ogni anno il lavoro Gianluca Uccelli, chef de cave e garante dello stile classico e innovativo della casa.
Vino e Rock, quali i punti a comune? Se il rock è ribellione, lo è anche il vino? Oppure sono due elementi inconciliabili? Perchè tra gli amanti del rock ci sono tanti appassionati di vino?
I punti in comune tra rock e vino non possono che essere culturali. Se il rock è un movimento di rottura con il passato, anche certi vini possono essere visti come movimenti culturali di rottura o di re-interpretazione del passato. Il rock, come il vino, non è solamente un genere, un concetto, un prodotto: è uno stile di vita. Il rock e il vino sono passioni sane che mettono in contatto persone di diverse culture, età, etnie.
Cucina Southern Comfort Food e vino pare un matrimonio davvero difficile…c’è un tuo vino ideale per qualche abbinamento alla cucina dell’Hard Rock Cafe? (tra i piatti da cui scegliere, il legendary burger con salsa barbecue, gli involtini vegetariani, le costine di maiale in agrodolce, i nachos formaggio e peperoncini…)
Il Brut Contadi Castaldi è l’abbinamento ideale per le costine di maiale in agrodolce. La predominanza di Chardonnay fa sì che questo vino si sposi con la succulenza del piatto, asciughi il palato e lasci spazio ad un finale armonioso ed equilibrato.
Il Rosé Contadi Castaldi si abbina perfettamente con il legendary burger. La presenza di Pinot Nero (35%) dona a questo vino struttura e persistenza e gli permette di sposarsi anche con piatti dal profilo gustativo generoso.
Vino e Rock, se un tuo vino fosse una canzone rock quale sarebbe? (faremo una compilation su Spotify con le vostre selezioni!)
Il rosè Contadi Castaldi sarebbe Chosen della indie-rock band italiana Måneskin. La freschezza, la vitalità, e l’unione di chitarre indie, voci graffianti e ritmo funk che danno vita a un groove incalzante rispecchiano l’anima di Contadi Castaldi.
Vini in degustazione
Contadi Castaldi Franciacorta Brut nm
Contadi Castaldi Franciacorta Rosé nm
Contadi Castaldi – Via Colzano, 32, 25030 Adro, Franciacorta (Brescia) – www.contadicastaldi.it/