Un Castello tra i più belli in Toscana è la casa di un Brunello da poco rinnovato con alla guida la nuova generazione della famiglia Squarcia. La tenuta si estende sul versante nord, quello in maggior spolvero negli ultimi anni, di Montalcino per 400 ettari, 13 dei quali coltivati a vigneto. Al centro il Castello, costruito nel XIII secolo dalla famiglia Altesi, e completato nel 1441 dalla famiglia Tricerchi, un importante baluardo per i pellegrini lungo la via francigena verso Roma. La famiglia Tricerchi era parte dell’oligarchia senese, come testimonia la sua appartenenza al Monte dei Nove che a partire dal XII secolo monopolizzò il potere a Siena. Suoi componenti furono Provveditori delle Biccherne, Corpo riconosciuto dalla Costituzione, che si occupava delle finanze della Repubblica, e faceva capo ai Monaci di San Galgano. Sotto il Granducato, furono elevati al rango nobiliare e continuarono a svolgere importanti mansioni. Carlo Tricerchi nel XVII secolo fu mecenate delle arti. Ne è testimonianza un quadro del 1650, ispirato alla natività, che lo ritrae con la famiglia. Nel 1820 l’ultima dei Tricerchi, Porzia, andò in sposa al barone Finetti. Non avendo discendenza diretta, il Castello passò ai nipoti Falzacappa e da Maddalena (Nena) al primogenito Giulio (Iulio) Squarcia.
Parliamo proprio con Tommaso Squarcia che ha portato una ventata di gioventù al Castello grazie anche alla consulenza di Maurizio Castelli, forse il più grande conoscitore di sangiovese classico in Toscana.
L’anno che verrà: raccontaci come sarà il tuo 2018 in vino e quali prospettive ci sono per quello che avremo nei nostri bicchieri in questo anno che sta iniziando.
Amo definire il 2018 la stagione degli eno-appassionati e l’attendo con fermento. Presenteremo con il nuovo anno tre annate di non semplice interpretazione, diverse tra loro, ma accomunate da un bellissimo filo conduttore: l’eleganza. La 2016, per il Rosso di Montalcino, si presenta con le caratteristiche della grandissima annata. Un sangiovese croccante e ben delineato che ci da già una chiara idea di quello che potrà essere il potenziale Brunello nel 2021. Il Brunello 2013, espressione di una delle vendemmie più tardive degli ultimi anni, ha nelle sue corde il fascino e il mistero di un’annata fredda, che darà soddisfazioni. Sarà bellissimo goderne adesso, ma ancor più bello vederlo evolvere nel tempo. Infine il Brunello Riserva 2012. Un sangiovese che racconta l’impegno e l’amore che riponiamo nelle nostre vigne. Una piccola selezione, isolata durante la vendemmia e accompagnata per 6 anni alla bottiglia. La scommessa è per un’annata calda, espressione di eleganza e longevità.
Nei piatti avremo la possibilità di assaggiare il tocco speciale e la sensibilità di Valeria Piccini per le materie prime, tra Passatina di ceci e calamaretti, Pappa al pomodoro e alici marinate, Tortelli di baccalà e patate, Risotto con soppressata e pistacchi, Acqua cotta maremmana, zuppa inglese, Cioccolato, liquirizia e frutti esotici. Avremo molte suggestioni: quali tuoi vini vedresti bene abbinati su questa cucina così particolare?
Premetto di essere molto curioso della prestigiosa cucina di Valeria Piccini. Abbinare piatti così particolari è sempre una scommessa, ma son certo che il nostro IuLi’o 2016, sangiovese fresco e giovane, starebbe benissimo con la passatina di ceci e calamaretti o la pappa al pomodoro e alici marinate. Credo ne esalterebbe i sapori, senza però sovrastarli. Ai risotti con soppressata e pistacchi abbinerei senza dubbio il nostro Rosso di Montalcino. Le due medie strutture si combinerebbero completandosi. Infine per i sapori decisi dell’acquacotta maremmana vedrei benissimo il nostro Brunello. Un piatto e un vino con la stessa tradizione, quella toscana.
Vini in degustazione
IuLi’o IGP Sangiovese 2016
Rosso di Montalcino 2016
Brunello di Montalcino 2013
Brunello di Montalcino Riserva 2012
Castello Tricerchi. – S.provinciale 45 del Brunello – km 1700 53024 – Località Altesi, Montalcino – +39 0577806081 – www.castellotricerchi.com
