Castello Tricerchi Montalcino – Obicà Mozzarella Bar, Firenze – Giovedì 27 settembre 2018

Settembre tempo di vendemmia importante per Tommaso Squarcia, in un’annata dove dovrà dimostrare che il suo Castello è davvero una delle aziende più interessanti oggi a Montalcino, cosa di cui siamo fermamente convinti! Tricerchi è un castello tra i più belli di quanti se ne trovano in Toscana ed è la casa di un Brunello da poco rinnovato con alla guida la nuova generazione della famiglia Squarcia.

La tenuta si estende sul versante nord, quello in maggior spolvero negli ultimi anni, 400 ettari, 13 dei quali coltivati a vigneto. Al centro si erge il Castello, costruito nel XIII secolo dalla famiglia Altesi, e completato nel 1441 dalla famiglia Tricerchi, un importante baluardo per i pellegrini lungo la via francigena. La famiglia Tricerchi faceva parte dell’oligarchia senese, come testimonia la sua appartenenza al Monte dei Nove che dal XII secolo monopolizzò il potere a Siena. Suoi componenti furono Provveditori delle Biccherne, Corpo riconosciuto dalla Costituzione, che si occupava delle finanze della Repubblica, e faceva capo ai Monaci di San Galgano (ritenuti, in quanto tali, più difficilmente corruttibili).

Sotto il Granducato, furono elevati al rango nobiliare e continuarono a svolgere importanti mansioni al servizio dell’organizzazione pubblica, dal reclutamento all’approvvigionamento, alla cultura. Carlo Tricerchi, nel XVII secolo, fu mecenate e si dedicò alla cura delle arti. Ne è testimonianza un quadro realizzato nel 1650, ispirato alla natività, che lo ritrae con la famiglia. Nel 1820 l’ultima dei Tricerchi, Porzia, andò in sposa al barone Finetti. Non avendo discendenza diretta, il Castello passò ai nipoti Falzacappa e da Maddalena (Nena) al primogenito Giulio (Iulio) Squarcia.

Parliamo proprio con Tommaso Squarcia dei prossimi mesi e dei cambiamenti climatici che ha dovuto affrontare insieme alla consulenza di Maurizio Castelli, forse il più grande conoscitore di sangiovese classico in Toscana.

Arriva l’autunno arrivo e il vino italiano si prepara ad un’altra stagione dove dovrà dimostrare di essersi saputo rinnovare come comunicazione e approccio al mercato: con quale vino vi presentate al “ritorno a scuola”? Su cosa punterete per l’immediato futuro?
Ogni giorno d’autunno è dedicato alle strategie di vendemmia, parcellizzazioni, sfogliature e lunghe attese. Quelle che potrebbero fare la differenza. Quest’anno sarà marcato da due eventi: il restyling del nostro sito e l’uscita anticipata del Rosso di Montalcino 2017. Il primo, un consolidarsi grafico e pratico della comunicazione, oggi più che mai veicolo fondamentale, in un’era segnata dai social e dalla continua evoluzione, in cui sempre più si contano giovani wine lover. Il secondo è la scommessa di un’annata, la 2017, affatto semplice per temperature e siccità. La scelta sarà alleggerire il periodo di affinamento in legno, nonostante l’annata presenti una struttura importante, per giocare su un armonico equilibrio tra freschezza e croccantezza. Un vino da bere!

Cambiamento climatico e vignaioli italiani: come siamo messi per il futuro?
Al cambiamento risponderemo con il cambiamento. Mi riferisco alla flessibilità di interpretare le annate a venire con occhio critico e senza pre-schema. La natura fa il suo decorso, il vignaiolo ha il compito di interpretarla, leggendone le sfumature ed aprendosi a nuove tempistiche di gestione del vigneto e di vendemmia. Montalcino, con i suoi 4 versanti ed i numerosi microclimi, credo ne sia una perfetta espressione.

Avremo uno degli chef più famosi e comunicativi d’Italia, Alessandro Borghese, come consulente per il food della serata, raccontaci il piatto o la situazione più particolare cui hai visto abbinare il tuo vino.
Ricordo in particolare una serata dello scorso anno, in un noto ristorante stellato della provincia senese, durante una wine dinner. Mi chiesero un vino d’annata da abbinare con Aragosta Caillette in foglio di cavolo e succo di dragoncello. Onestamente, andai nel panico, ma ripensando a qualche nostra vecchia annata, proposi il Brunello 2004. Per noi la 2004 fu bellissima, di grande equilibrio, un vino da mille sfumature, delicato e complesso. Penserai che sono pazzo, ma l’abbinamento fu un successo!

Vini in degustazione
Brunello di Montalcino 2013
Rosso di Montalcino 2017
IuLi’o IGP 2016

Castello Tricerchi – S.provinciale 45 del Brunello – km 1700 53024 – Loc. Altesi, Montalcino – 0577 806081 – www.castellotricerchi.com