Uno dei castelli più belli d’Italia dal fascino unico per risiedere in Chianti Classico e godersi i prossimi mesi e una grande cantina: tutto questo oggi è Castello di Meleto, ma le prime testimonianze risalgono all’XI secolo, quando apparteneva ai monaci Benedettini della Badia a Coltibuono. Il nome “Meleto in Chianti” è citato per la prima volta nel 1256 nel Libro degli Estimi dei Guelfi fiorentini, come proprietà di una famiglia feudale. Grazie alla sua posizione, al confine tra le Repubbliche di Firenze e Siena, il castello divenne prima il principale baluardo fiorentino della zona e in seguito una delle principali fortificazioni nel Terziere di Gaiole della Lega del Chianti. Ciò ne fece un’ambita preda tra i due contendenti, anche se non subì mai gravi distruzioni. I terreni di Castello di Meleto si estendono intorno al borgo medievale per circa 1.000 ettari: di essi 125 dedicati alla coltivazione della vite. L’uva prevalente è il Sangiovese, destinata al Chianti Classico DOCG. Fra le altre varietà, Merlot, Cabernet, e un processo di reimpianti che valorizza il patrimonio ampelografico tradizionale della Toscana, introducendo anche varietà a bacca bianca come il Vermentino. Il terreno è costituito prevalentemente da galestro, alberese e marne calcaree: qui la vite dà i suoi frutti migliori, ricchi di profumi e aromi naturali.
Negli ultimi anni posta particolare attenzione allo studio dei terreni più vocati alla viticultura, distinguendo cinque unità poderali ognuna con caratteristiche peculiari: Meleto, San Piero, Casi, Poggiarso e Moci. Castello di Meleto produce principalmente vini tipici del Chianti Classico DOCG, un moderno, intrigante Spumante Brut Rosè, due caratteristiche e distinte tipologie di Grappa, un Olio Extravergine di Oliva da agricoltura Biologica nonché un allevamento di maiali di Cinta Senese. I vigneti producono in media 6.000 kg di uva per ettaro, vendemmiata in parte a mano e parte a macchina. Grandi vini da una grande uva… Il Chianti Classico Meleto è un vino moderno che conserva un gusto fine ed elegante. La Riserva storica e i vini come Camboi presentano invece una struttura più intensa, corposa allo stesso tempo piacevole e persistente. I Rosa e le bollicine sono la componente moderna, fondamentale per l’ospitalità raffinata del Castello.
Vino e Rock, quali i punti in comune? Se il rock è ribellione, lo è anche il vino? Oppure sono due elementi inconciliabili? Perchè tra gli amanti del rock ci sono tanti appassionati di vino?
Il rock è ribellione ma penso che sia anche libertà di espressione , divertimento ma non solo… la musica in generale trasmette energia… emozione … Così il vino. Nel bicchiere cerchiamo di esprimere al meglio le caratteristiche del nostro territorio e creare un qualcosa che trasmetta un’emozione unica al consumatore finale, proprio come la musica. Nel mondo del vino c’è invece ben poco di ribellione, sicuramente non possiamo ribellarci agli eventi naturali che alla fine sono proprio quelli che delineano l’annata. A noi il compito di interpretare quest’ultima così da far capire al consumatore le sue caratteristiche . Gli amanti della musica non possono non amare il vino. Bere un bicchiere mentre si ascolta musica ci dona una buona dose di spensieratezza ed energia.
Tra i tanti artisti sul nostro palco, quali sono quelli con cui ti senti più affine e perché dovrebbero bere uno dei tuoi vini?
Sicuramente Red Hot e Green day perché hanno accompagnato la mia adolescenza. Entrambi estremante energici e esuberanti come i nostri vini!
Nominaci una canzone degli artisti di Firenze Rocks e abbina un tuo vino, avremo la nostra compilation Wine And Rock su Spotify!
Basket Case dei Green Day- ci abbinerei il nostro spumante brut. E’ una canzone che parla di paranoia e di ansie, niente che non si possa curare con un bel calice di bollicina!
Vini in degustazione
Rosato Borgaio Igt Toscana
Chianti Classico Castello di Meleto 2020
Camboi Igt Toscana Malvasia Nera 2018
Castello di Meleto, 53013 Gaiole in Chianti (SI) www.castellomeleto.it/
ENGLISH TEXT
The land of Castello di Meleto (one of the most beatiful castles you can find in all Italy) extend around the medieval town for about 2,470 acres: of these 300 are reserved for growing grapes. Sangiovese is the main varietal used in the production of the Chianti Classico DOCG. Other varietals planted in the ’80s include Merlot and Cabernet, but since the late 90s there has been a process of replanting aimed at enhancing the traditional heritage of grapes in Tuscany, also introducing some white varieties such as Vermentino. The soil is primarily composed of galestro, a chalky marlstone, alberese, a weathered sandstone and calcareous marl, from this arid and rocky soil the vines bring forth their best fruits, rich in natural aromas and fragrances. Castello di Meleto produces primarily traditional Chianti Classico DOCG, a modern, intriguing Spumante Brut Rosè, two typical and distinct types of Grappa, an organic Extra Virgin Olive Oil as well as breeding the Cinta Senese breed of pig. The Meleto vineyards produce about 6,000 kilograms of grapes per hectare, which is harvested partly by hand and partly by machine. Great wines from great grapes! The Meleto Chianti Classico is a modern wine which still retains the traditional fine and elegant flavor. The legendary Vigna Casi Riserva and the Supertuscans have a more intense structure, yet pleasantly full-bodied and persistent.
di Andrea Gori