Incontrare la famiglia Gaslini Alberti vuol dire conoscere una delle vere grandi famiglie del vino italiano. La Toscana prima e il resto d’Italia poi, possono far risalire la svolta in senso qualitativo del vino, dalla fine degli anni ’70; i Gaslini Alberti hanno impresso questo stile a Badia di Morrona (Pisa) fin dal 1939 dimostrando lungimiranza e comprensione del potenziale della loro terra con grande anticipo. L’acquisto dell’azienda Poderi dei Bricchi Astigiani (Asti), avvenuto alla fine degli anni ’90 ha rappresentato un ulteriore segno dell’amore per il vino che non poteva non raccogliere la sfida della gestione di un’azienda in Piemonte. Partire da due zone decisamente poco à la page come Monferrato e Colline Pisane rappresenta una notevole sfida già per un’azienda ma portarne avanti due insieme è roba da far tremare i polsi.
Invece i vini di Gaslini Alberti scelgono per fortuna la strada maestra, ovvero quella di rifarsi schiettamente alle proprie origini senza eccessi e con poche concessioni al gusto internazionale, con in più l’umiltà di proporsi a prezzi interessantissimi. Quello che si ottiene sono vini che raccontano di Terricciola, del “Chianti vista mare” con un Sangiovese marino, sapido e di macchia e una Barbera schietta che sa anche essere profonda come scoprirete assaggiando i vini durante la serata.
Arriva l’autunno arrivo e il vino italiano si prepara ad un’altra stagione dove dovrà dimostrare di essersi saputo rinnovare come comunicazione e approccio al mercato: con quale vino vi presentate al “ritorno a scuola”? Su cosa punterete per l’immediato futuro?
Il primo giorno di scuola dopo le vacanze si cercava di ripartire con un ritmo non troppo veloce ma sicuro: per cui dico il nostro Chianti I Sodi del Paretaio. Poi bisogna cambiare passo man mano che l’anno prosegue, per cui penso al Chianti Riserva e soprattutto al VignaAlta , rigorosamente a base di Sangiovese. Non dimentico però gli internazionali, Taneto e N’Antia!
Cambiamento climatico e vignaioli italiani: come siamo messi per il futuro.
La vendemmia 2018 sarà molto importante per noi e credo per moltissime aziende dopo la qualitativamente buona, ma scarsissima e problematica annata 2017. Fare agricoltura e vino in particolare comporta questa tipologia di rischi che fanno certamente parte del gioco, anche se naturalmente si sperava di inanellare la terza ottima vendemmia di fila dopo la 2015 e 2016. Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti ed è un fattore con il quale bisogna confrontarsi ed è necessario gestire le sfide che la natura ci porta, anche se a volte il compito è difficile se non impossibile.
Avremo uno degli chef più famosi e comunicativi d’Italia, Alessandro Borghese, come consulente per il food della serata, raccontaci il piatto o la situazione più particolare cui hai visto abbinare il tuo vino.
Potrei raccontare di abbinamenti ‘estremi ‘in Paesi orientali o in Brasile, ma credo che rischierei di non essere originale e non dire nulla di nuovo. Dico invece quello che mi piacerebbe fare, dopo avere visitato un Paese straordinario ed affascinante come la Namibia: abbinare i nostri vini a base di Sangiovese con i piatti tipici locali a base di selvaggina, tipo kudu od Orice che hanno gusto e sapore straordinario, ma molto differente da quanto siamo abituati!
Vini in degustazione a Bristol Palace, Genova e a Obicà Firenze
Felciaio Igt Toscana Bianco 2017
I Sodi del Paretaio Chianti DOCG 2017
Taneto IGt Toscana 2015
N’Antia Igt Toscana 2015
VignaAlta Igt Toscana Sangiovese 2015
Tenuta Badia Di Morrona e Poderi dei Bricchi Astigiani – 56030 Terricciola (Pisa) 0587 656013 – 335 7781704 – sales@badiadimorrona.it – www.badiadimorrona.it