VIETTI: Dal cuore delle Langhe un Signor Barolo

Presentato a Firenze, a Borgo San Jacopo, il mitico BAROLO RISERVA VILLERO. Ma non solo…

Parafrasando la celebre battuta del film di Benigni “Berlinguer Ti Voglio Bene” si potrebbe esordire così: “Pole i’ Barolo permettersi di pareggiare co i’Chianti Classico? S’apre i’dibattito….”

Beh, se a Firenze un giorno, dal cuore delle Langhe, arriva VIETTI la nostra risposta è categorica. Si, assolutamente. L’azienda fondata nel 1873 a Castiglione Falletto, ha presentato – ospite il ristorante stellato Borgo San Jacopo, chef Claudio Mengoni – varie annate della mitica BAROLO RISERVA VILLERO (2004, 2007, 2010, 2013, 2016) preceduta dal suo TIMORASSO DERTHONA con cui negli ultimi anni ha ampliato la propria già notevole produzione, un vitigno autoctono del Piemonte che sta vivendo una bella rinascita. Di notevole personalità, prodotto nella zona dei Colli Tortonesi, esprime aromi di agrumi, fiori bianchi, miele e un accenno di mineralità, sorprendente per la sua struttura e capacità di invecchiamento. Ne sentiremo parlare molto nei prossimi tempi.

Tornando sul Barolo Riserva Villero siamo in compagnia di uno dei grandi vini iconici di Vietti, azienda celebre per la produzione di una gamma di vini (circa 600mila bottiglie l’anno) che spaziano dai grandi rossi delle Langhe a bianchi freschi e complessi. Il Barolo Riserva Villero è un po’ il vino copertina dell’azienda, prodotto esclusivamente nelle annate eccezionali, proviene dal cru Villero, nel comune di Castiglione Falletto. Le viti, di oltre 50 anni, producono uve di straordinaria complessità e concentrazione. Dopo una lunga fermentazione e un affinamento in botti di rovere per almeno 36 mesi, il vino riposa ulteriormente in bottiglia per diversi anni prima di essere commercializzato. Il risultato è un vino straordinario, con aromi intensi di frutti rossi, spezie, tabacco e note terziarie che si sviluppano con il tempo. In bocca è potente, equilibrato e di straordinaria lunghezza. Applausi!

Vietti è un’azienda davvero speciale che incarna una perfetta fusione tra tradizione e innovazione. Da tempo è riconosciuta come una delle più prestigiose realtà del panorama enologico italiano, e la sua storia è legata indissolubilmente da quattro generazioni alla famiglia Vietti, coltivazione della vite e produzione di vini d’eccellenza. Negli anni ’60, Alfredo Currado, marito di Luciana Vietti, portò l’azienda alla ribalta internazionale grazie alla sua visione pionieristica. Fu tra i primi a vinificare separatamente le uve provenienti dai diversi cru, esaltando le peculiarità di ogni vigneto. Inoltre, è considerato il “padre del Barolo Riserva”, grazie al suo lavoro di valorizzazione del Nebbiolo e alla produzione di Barolo da singolo vigneto, un concetto innovativo per l’epoca. Nel corso degli anni, l’azienda ha continuato a crescere, mantenendo al centro i valori di qualità e rispetto per il territorio.

Oggi  è parte del gruppo americano Krause Holdings, che ha garantito continuità alla filosofia aziendale, sostenendo importanti investimenti per preservare e migliorare i vigneti. Della tradizione Vietti, Krause ha sposato anche l’approccio artistico all’identità delle bottiglie con una serie di etichette commissionate a noti artisti internazionali, una peculiarità che non è solo estetica. Ad esempio il Barolo Villero 2016 è “illustrato” dall’opera dell’artista irlandese Richard Mosse che utilizza speciali tecnologie fotografiche per attirare l’attenzione su temi di grande attualità.

Alla presentazione si è degustato anche il Barbera d’Alba Vigna Scarrone (2022), altro esempio convincente di come Vietti riesca a valorizzare vitigni tradizionali del Piemonte. Le uve provengono dal vigneto omonimo, prossimo alla cantina. Un vino che si distingue per ricchezza aromatica, con note di amarena, mora, cioccolato e spezie dolci. Al palato è morbido, con una piacevole acidità che conferisce freschezza e vivacità. Abbinato al risotto al pecorino di Pienza, cicoria, zafferano e polpette di Chianina di chef Claudio Mengoni, vabbè, altro livello!

Nell’occasione sono intervenuti per l’azienda Nicoletta Orsello e l’enologo Eugenio Palumbo che hanno rimarcato la “Filosofia Vietti”: profondo rispetto per la natura e il territorio, pratiche agricole sostenibili, qualità delle uve, interventi minimi sia in vigna che in cantina. perché ogni vino racconti al meglio una storia, quella delle colline delle Langhe, dei vigneti storici e della passione di chi li coltiva.

vietti.com

I VINI CLASSICI
· ARNEIS ‘Roero’ DOCG
· TIMORASSO ‘Derthona’ Colli Tortonesi DOC
· DOLCETTO D’ALBA Tre Vigne DOC
· BARBERA D’ASTI Trevigne DOCG
· BARBERA D’ALBA Trevigne DOC
· NEBBIOLO ‘PERBACCO’ Langhe DOC
· FREISA Langhe DOC
· MOSCATO D’ASTI DOCG

I CRU DI BARBERA
· LA CRENA Barbera d’Asti DOCG
· Vigna SCARRONE Barbera d’Alba DOC
· Vigna Vecchia SCARRONE Barbera d’Alba DOC

BAROLO
· BAROLO Castiglione DOCG
· BAROLO Riserva DOCG (prima vendemmia annata 2015)

I CRU DI BAROLO E BARBARESCO
. RONCAGLIE MGA Barbaresco DOCG
. RABAJA’ MGA Barbaresco Riserva DOCG (prima vendemmia annata 2019)
· BRUNATE MGA Barolo DOCG
· CEREQUIO MGA Barolo DOCG
· MONVIGLIERO MGA Barolo DOCG
· LAZZARITO MGA Barolo DOCG
· RAVERA MGA Barolo DOCG
· ROCCHE DI CASTIGLIONE MGA Barolo DOCG
· VILLERO MGA Barolo Riserva DOCG