Una delle più grandi strutture italiane dedicate alla spumantistica di qualità porta il nome del leggendario re Rotari, promulgatore dell’editto che raccoglieva le leggi del popolo longobardo nel 634 che assunse in seguito il titolo onorifico di Flavio per richiamare il prestigio imperiale romano e bizantino. Nel cuore delle Dolomiti in Trentino si stagliano i vigneti di proprietà che danno vita agli spumanti Rotari Trentodoc: i venti freschi, il clima montano-mediterraneo, con gli influssi delle montagne a nord e del Lago di Garda a sud e le forti escursioni termiche rappresentano l’ambiente ideale per la coltivazione delle uve alla base di Rotari: Chardonnay e Pinot Nero. La forma di allevamento più diffusa nei vigneti è la pergola doppia trentina. Oltre a conferire al territorio un aspetto armonico e inconfondibile, questo tipo di allevamento consente di ottenere un’ottima acidità e una buona struttura dei vini base, che daranno vita all’eleganza e raffinatezza degli spumanti Rotari Trentodoc. I vigneti sono coltivati e seguiti con cura e dedizione dai soci agricoltori che li curano con attenzione quotidiana in ogni stagione, fino alla selezione e raccolta manuale delle uve. Agronomi esperti li affiancano in ogni decisione tenendoli aggiornati sui progressi tecnici in campagna: i primi a godere di un ambiente salutare e dell’utilizzo di tecniche pulite sono gli stessi agricoltori che vivono nel territorio. Prendersi cura dell’ambiente che ci circonda è un impegno quotidiano. La sensibilità ambientale ha radici profonde e, da sempre l’azienda è in prima linea per la tutela del territorio assieme alla casa madre Mezzacorona. AlpeRegis è dedicato agli amanti della buona cucina e del buon vivere con il nome che evoca la figura regale di Rotari e il territorio alpino che ha contribuito a rendere leggendario Rotari fissando le sue gesta nella storia. Questa cuvée è affascinante sapida e dinamica e lo chardonnay di montagna risuona tra note di cedro e verbena, timo limone e bocca con piacevole distensione nonostante il basso dosaggio. Finale fragrante con fiori di limone e il giusto tocco gessoso a renderlo irresistibile.
Vino e Rock, quali i punti in comune? Se il rock è ribellione, lo è anche il vino? Oppure sono due elementi inconciliabili? Perché tra gli amanti del rock ci sono tanti appassionati di vino?
I punti in comune tra vino e rock sono di sicuro l’ampia varietà di stile che caratterizza entrambi i “generi”. Sicuramente anche nel vino ci sono elementi di ribellione, come ad esempio le filosofie “naturali” e biodinamiche; ma anche, per il cosiddetto “convenzionale”, la costante ricerca di perfezione nell’assaggio e di esclusione di aromi sgradevoli o pungenti si può definire un atto di ribellione, nel quale la tecnologia e la maturità enologica sono le armi di punta. In questo millennio nel quale si cercano sempre nuovi stimoli e nuovi accoppiamenti, così come anche nella musica dove a volte ci imbattiamo in unioni di stili differenti, come ad esempio il rock abbinato al rap, vino e rock sono assolutamente conciliabili. Mi viene in mente, ad esempio, il guizzo che genera l’espressione di perlage di un Trentodoc che associo ad alcuni assoli di chitarra elettrica, oppure l’avvolgenza e la morbidezza di un tannino maturo di un Teroldego Rotaliano Riserva che va in armonia con una melodia più calma e profonda, magari un po’ nostalgica.
La Cucina Southern Comfort Food dell’HRC e il vino pare un matrimonio davvero difficile… c’è un tuo vino ideale per qualche abbinamento alla cucina dell’Hard Rock Cafe?
Alle Fejitas (classiche in stile Tex-Mex, servite con pico de gallo fresco, Monterey Jack e formaggio cheddar, guacamole fatto in casa, panna acida e tortillas calde) abbinerei il Pinot Grigio Riserva della linea Castel Firmian, un vino la cui cremosità al palato slanciata da un’ottima acidità può andare incontro e supportare le diverse componenti gustative del piatto. Inoltre, il Pinot Grigio Riserva Castel Firmian ha un ventaglio di sapori che si spinge anche verso elegantissime note vanigliate e tostate che possono armonizzarsi e anche enfatizzare ulteriormente il sapore del piatto. Le Costolette di maiale cotte lentamente e carne di maiale affumicata tirata a mano servite con salsa barbecue è un abbinamento che richiama un vino morbido ed elegante, dal sapore pulito che non vada in contrasto con l’affumicatura della carne: il Nerofino Castel Firmian, una delle nostre Selezioni, che è l’assemblaggio di Teroldego Rotaliano Doc Riserva e Lagrein Riserva.
Per il Salmone norvegese grigliato, servito su una tavola di cedro con glassa di senape dolce e piccante, servito con purè di patate Yukon Gold e verdure fresche direi che la componente più difficile per un vino è sostenere il cedro con la glassa di senape dolce e piccante. Ma questa premessa non genera alcuna paura alla preziosa ed elegantissima complessità aromatica, associata ad una sorprendente carnosità di gusto, del Gewurztraminer Castel Firmian. Un vino aromatico coltivato su terre rosse argillose trentine caratterizzato da un elevatissimo livello di armonia ed eleganza. Per One night in Bangkok la cremosità e avvolgenza dell’AlpeRegis Brut. Parliamo di un Trentodoc millesimato dal lunghissimo affinamento sui lieviti (oltre i 48 mesi) il cui equilibrio gustativo, associato ad un perlage fine e setoso e una viva acidità è perfetta per l’abbinamento con questo piatto ricco di sapori, consistente e ingredienti.
VINI IN DEGUSTAZIONE
AlpeRegis Brut 2018 – Trentodoc
Castel Firmian Pinot Grigio Riserva 2021
Rotari – Via del Teroldego 1/E – 38016 Mezzocorona (TN) – 0461 616399 – info@mezzacorona.it – www.gruppomezzacorona.it