Corrado Guerranti ora affiancato dal figlio Gianluca è da anni uno dei protagonisti del vino in città e non stupisce che abbia deciso di dedicarsi all’importazione e distribuzione di prodotti particolari e ricercati dall’Europa. Per l’estate 2023 ci propone alcune chicche dalla Toscana, il nuovo mito bianco italiano, il Timorasso, un classico della zona del Barolo, dal Trentino e dall’Irpinia più autentica.
Ecco le storie di queste aziende.
Claudio Mariotto (Tortona, AL)
L’Azienda Agricola nasce nel 1921 dal bisnonno Bepi, continua il cammino con il nonno Salvatore e il papà Oreste. Negli anni ’90 Claudio con l’ausilio del fratello Mauro e della mamma Piera, dà continuità alla tradizione ed alla passione per la terra ed il vino tramandatagli dai suoi vecchi. Il vitigno Timorasso è un autoctono a bacca bianca della zona dei Colli Tortonesi. Nel corso dei secoli è diventato il vitigno più coltivato del comprensorio, fino all’arrivo della fillossera ed al secondo conflitto mondiale. Sono seguiti anni di progressivo abbandono delle campagne e riduzione della superficie vitata, nei quali il Timorasso è stato poco a poco abbandonato a vantaggio di varietà più facili e produttive. Negli ultimi anni la riscoperta, grazie soprattutto alle sue caratteristiche enologiche e alla predisposizione all’invecchiamento: un vino di grande struttura sia al naso che in bocca. Proprio Mariotto, all’inizio degli anni ’90, insieme ad altri pochi vignaioli, credette nel Timorasso per produrre un grande bianco piemontese da invecchiamento.
Zanotelli (Trentino)
Un’azienda agricola a conduzione familiare che lavora dal 1860 gli impervi pendii della Valle di Cembra dove oltre 700 km di muretti a secco sostengono circa 700 ettari di vigneti. Un suggestivo contesto di viticoltura di montagna. Oggi la cantina è guidata da un affiatato e ambizioso team famigliare che prosegue la valorizzazione enoica della Valle di Cembra. La famiglia Zanotelli storicamente produceva vino schiava (in tedesco vernatsch), uva a bacca rossa allevata in modo massivo sin dall’epoca napoleonica. Col tempo le nuove competenze acquisite hanno permesso di scoprire la grande vocazionalità che questo territorio poteva esprimere per vitigni più “moderni”, soprattutto a bacca bianca.
Palladino (Serralunga d’Alba, CN)
Una realtà produttiva a conduzione familiare, a Serralunga d’Alba, nel cuore di uno dei terroir più vocati alla viticoltura di tutto il Piemonte, le Langhe. Qui, più precisamente ad Alba, trascorse la sua giovinezza Piero Palladino, che, dopo essersi diplomato all’istituto enologico, decise di cambiare strada, affermandosi professionalmente nel settore del tessile. Il vino però rimane la grande passione che arde nel suo cuore, e che, nel 1974, riaffiora, quando decise di acquistare una cantina a Serralunga, affidandone la gestione al cugino Maurilio. Oggi l’esperienza di Maurilio si coniuga con l’entusiasmo della nuova generazione: ad affiancarlo sono Veronica, Alessandro e Margherita, senza dimenticare Luca e Matteo, prezioso aiuto in vigna e in cantina.
Antica Hirpinia (Campania)
La storia aziendale inizia nel 1959 quando viene fondata a Taurasi la cantina sociale. La sua attività prosegue con la costruzione nel 1972 di una seconda struttura, quella che conosciamo oggi, che diviene a quel tempo l’Enopolio di Taurasi. L’Enopolio è la risposta all’esigenza di una struttura che dia a tutti la possibilità di vinificare le proprie uve. L’enopolio è equipaggiato di attrezzature moderne e per la vinificazione si sceglie il cemento. Ben 79 vasche che ancora oggi Antica Hirpinia utilizza. Nel 1992 la cantina, che aveva già preso il nome Antica Hirpinia, imbottiglia la prima bottiglia di Taurasi DOCG. Oggi, Antica Hirpinia è una cantina privata guidata da un gruppo di amici che la rilevano nel 2016. Questi hanno unito le loro forze, le loro vigne e le loro vite per realizzare il sogno che condividono: produrre vini che parlino dell’intensità della loro terra e della vitalità che la passione per il vino dona.
Abbiamo chiesto a Gianluca Guerranti alcune idee su come apprezzare questi vini in estate…
Il più bel posto dove vorresti che fosse bevuto un tuo vino in questi mesi estivi
In maniera provocatoria direi un calice di Forneri Trento DOC Zanotelli sulla scogliera di Polignano a Mare, magari con un abbinamento di ricci di mare crudi. Osservando come si può fare un abbinamento tra prodotti che vengono da parti completamente opposte d’Italia.
Estate tempo di tormentoni: una canzone che si abbini ad un tuo vino
Sicuramente abbinerei il Derthona di Claudio Mariotto a Disco Paradise di Fedez, Annalisa e Articolo 31. E’ un vino di rottura vivace come la nuova canzone.
VINI IN DEGUSTAZIONE
Timorasso “Derthona” 2021 Claudio Mariotto
Kerner IGT Vigneti Delle Dolomiti 2022 Zanotelli
Forneri Brut Spumante Trento DOC Zanotelli
Nebbiolo d’Alba DOCG 2021 Palladino
Roero Arneis DOCG 2022 Palladino
Greco di Tufo DOCG 2021 Antica Hirpinia
Doppia G Selezione – 333 3671227 Gianluca Guerranti – gianluca@nonsolovinosas.it