Gianni Panizzi arriva per vacanza a San Gimignano come molti lombardi negli anni ‘70 e acquista il podere con attorno la Vigna Santa Margherita che contribuisce al vino annata e riserva dal 1989 (prima annata) fino al 2003, quando comincia ad uscire come selezione. Non prima però che, nel corso degli anni studiando vinificazioni e uso accorto del legno (la famigerata barrique), siano usciti tanti capolavori come il sospirato e meritatissimo Tre Bicchieri per la Riserva con la vendemmia 1998, in tempi dove il vino bianco prestigioso in Italia ad essere premiato era quasi esclusivamente da uve chardonnay. Il suo lavoro sul vitigno e al Consorzio come Presidente è di preziosissimo supporto per la denominazione e oggi che lui non c’è più prosegue il suo lavoro con energia, mente fresca e mano salda Walter Sovran, enologo e direttore. E’ lui che ci racconta che specie nelle annate giuste la magia di questo vitigno e del territorio si manifestano intensamente: i vini si spogliano di sole, grassezza e divengono lineari. Emergono le note minerali che si evolvono, le note di idrocarburo che si sentono sulla Riserva: questa è l’anima, l’elemento che sta dentro una Vernaccia di San Gimignano e la rende unica e particolare quando invecchia.
Arriva l’autunno e il vino italiano si prepara ad un’altra stagione dove dovrà dimostrare di essersi saputo rinnovare come comunicazione e approccio al mercato: con quale vino vi presentate al “ritorno a scuola”? Su cosa punterete per l’immediato futuro?
Il prossimo autunno è particolarmente importante perché la vendemmia 2020 sarà la prima totalmente bio per tutti i vigneti della nostra azienda. Quindi non è esagerato definire l’annata 2020 storica: sia per la qualità delle uve che per la resilienza che stiamo dimostrando di mettere in atto, nel tentativo di superare la fase di difficoltà, comune a tutti. Per quanto riguarda i vini, la vernaccia sarà sempre al centro della nostra vita: ritorniamo a scuola orgogliosi della nostra Riserva di Vernaccia comunicando ancor di più l’aspetto meno conosciuto dello straordinario potenziale evolutivo del bianco di San Gimignano. Dal prossimo gennaio poi lanceremo le Riserve di 10 anni a dimostrazione della forza, del carattere e della capacità di grande invecchiamento della vernaccia. Ma anche i rossi sono sempre più importanti nella vita della Panizzi e per il futuro saremo i promotori di un nuovo binomio vitigno-territorio, Pinot Nero doc/San Gimignano, sul quale siamo pronti a scommettere, convinti della sua qualità e della sua espressività.
Avremo uno degli chef più famosi d’Italia ovvero Fulvio Pierangelini a Roma e l’estrosa creatività di Obica a Firenze, raccontaci il piatto o la situazione più particolare cui hai visto abbinare il tuo vino nella prossima stagione.
Viene da pensare al suo piatto più famoso, la passatine di ceci e gamberi, sarebbe da abbinare alla Vernaccia Santa Margherita, il vino che nasce dalla vigna a noi più cara. Dalle viti di questo vigneto è stato prelevato e moltiplicato il materiale utilizzato per realizzare tutti i vigneti di Vernaccia di San Gimignano impiantati negli anni dall’azienda. Ma credo che tutta la nostra gamma di vini possa essere al passo con i tempi per abbinamenti a dir poco attuali: il pinot nero si può legare al ceviche per esempio, ma anche il crudo di pesce, che gode di grande successo, si sposa benissimo con le nostre tipologie di Vernaccia e con l’Evoè, il vino che nasce da uve molto mature di vernaccia, lunga macerazione sulle bucce, affinamento in legno e tanta bottiglia.
Vini in degustazione
Vernaccia di San Gimignano 2019
Vigna Santa Margherita 2018
Vernaccia riserva 2015
Evoe’ 2016
Pinot nero doc San Gimignano 2018
Panizzi – Località Larniano 1, San Gimignano – www.panizzi.it – IG @panizziwines +390577941576 – +393315805903