Fabbrica è prima di tutto la storia di un incontro. L’incontro tra un passato e un presente, tra una terra e un vigneto, tra una coppia e un luogo. Sposati da 25 anni, Philippe e Tonie Bertherat condividono un amore profondo per il vino. In una zona isolata della Toscana, vicino alla bellissima cittadina di Pienza, hanno lanciato una sfida: fare un vino a regola d’arte. Fare del vino una cultura da vivere e condividere. Questa passione condivisa per il mondo del vino incoraggia Philippe e Tonie a intraprendere l’avventura a loro volta e così il desiderio di creare il proprio vino finisce per prendere forma. Un sogno che si realizza nel cuore di questa bellissima regione che è la Val d’Orcia, in un luogo chiamato Fabbrica. Un posto divino per fare vino. Nato a Ginevra, Philippe Bertherat vanta una lunga carriera nel settore della finanza, oggi è coinvolto in diverse ONG e nel mondo dell’arte, soprattutto collegata al Mamco (Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Ginevra).
Originaria del Lussemburgo, sua moglie Tonie è un architetto. Dalla loro unione nascono quattro figlie, che oggi studiano in tutto il mondo. A Fabbrica, oltre al Sangiovese, si coltiva e si vinifica il Syrah, assieme a un elegante vino, il «Bianco di Fabbrica». Dal 2016, la proprietà è interamente certificata biologica. Un nuovo impegno di qualità, in perfetto accordo con la filosofia di Fabbrica. Solo nei migliori ettari della proprietà, mesi di prove e numerose degustazioni portarono alla nascita, nel 2013, di un Sangiovese rosso granato, fresco e complesso al tempo stesso. Lo stesso processo fu ripetuto anche nei due anni successivi, con quantità leggermente diverse a seconda dell’annata, ma comunque estremamente limitate. Per questi primi vini prodotti venne naturale il nome Prototipo. Esso è poi declinato come Prototipo 470.1 (annata 2013), 470.2 (2014), 470.3 (2015), in stretta connessione da un lato con l’altitudine media della tenuta (470 metri s.l.m.) e dall’altro con il nome così particolare per un podere: Fabbrica. Ad arricchire la gamma nell’annata 2016 si è aggiunto il nostro bianco, un blend originale in Toscana di Viognier, Marsanne, Roussanne e Vermentino, prodotto in piccolissime quantità e dal profilo aromatico unico.
Vino, tre parole per dirlo al tempo degli influencer. Abbinare e degustare insieme al tempo del web: quali sono gli elementi essenziali nel racconto del vino?
Onestà, passione, ironia. Forse c’è troppo storytelling attorno a chi vende e promuove vino ed ancora poco storytelling sui vignaioli veri ed il ruolo della natura nella produzione del vino. A Fabbrica speriamo che gli influencers possano essere sempre più comunicatori di storie, insegnamenti e conoscenza del vino e non solo di etichette di vini costosi.
Vino italiano e cibo italiano, matrimonio perfetto, facci un esempio sorprendente con un piatto di una regione italiana a tua scelta e un tuo vino e cercheremo di verificarlo durante la serata… oppure un piatto “esotico” che si è comportato davvero bene con un tuo vino.
A me vengono in mente i seguenti frutto di giri intorno al mondo per dimostrare la versatilità del vino italiano. Per il nostro bianco come abbinamento esotico lo vedrei parecchio bene con un sashimi di capesante magari con qualche anno sulle spalle (oggi la 2016 ad esempio). Per il Syrah Spiedini di melanzane tandoori per opzione veggie e infine per il sangiovese in versione esotica andrei su banh-mi, è un sandwich vietnamita con verdure e pollo/pesce a scelta.
Vini in degustazione:
Rosato di Fabbrica 2018
Bianco di Fabbrica 2017
Sangiovese Prototipo 470.3 2015
Syrah di Fabbrica 2016
Fabbrica Pienza – Loc Borghetto snc, Pienza – 0578 810030 – visit@fabbricapienza.com