La cantina Enio Ottaviani è la sintesi di quello che l’enologia in Romagna ha rappresentato dagli albori a oggi. In cantina si cammina tra le botti in cemento, storiche e modernissime allo stesso tempo, che garantiscono una tenuta ottima del vino e il corretto scambio di temperatura e umidità, alle grandi botti in legno e alle barrique per alcune produzioni. Gli impianti produttivi e i vigneti sono a San Clemente di Rimini, sulle morbide collinette che rivolgono lo sguardo al mare, godendo dell’influsso marino, regalando così note salmastre e minerali ai vini. I terreni (12 gli ettari vitati) sono franco argillosi e i microclimi variegati e complessi a seconda dei vigneti. Ciò che colpisce nel lavoro di Davide in cantina e di Massimo alla direzione commerciale è l’entusiasmo del fare e del saper fare, nel solco di una tradizione che da sempre guida le necessarie trasformazioni tecnologiche e coinvolge in un sistema vincente le risorse enogastronomiche della zona e tutta una serie di figure e professioni a vario livello dell’ospitalità. Vendere la Romagna e il suo stile di vita ancora prima dei vini stessi è più semplice a dirsi che a farsi, ma quando lo si fa a questi livelli i risultati sono esplosivi.
Il vino e il paesaggio, la natura e il rapporto con la città: per completare il successo del vino italiano sui mercati mondiali credi che ci sia ancora tanto lavoro da fare in vigna e in cantina o il cambiamento deve avvenire ad altri livelli?
Enio Ottaviani è una Romagna che non ti aspetti, un paesaggio ‘altro’. È fatto di vigne che a soli 8 km vedono l’Adriatico; vigneti che giocano con i venti e si elevano ad altezze dolci, mai pionieristiche. Dai 55 metri passiamo ai 177 metri, con massali che punteggiano il paesaggio collinare dell’entroterra riminese, a San Clemente. Una terra che parla di sale e di una famiglia in un paese di mare. Non è casuale che i vini siano gastronomici, che invoglino la bevuta e che richiamino l’idea di una tavola imbandita e di chiacchiere tra amici.
Enio Ottaviani esporta in più di 30 paesi nel mondo. Dopo 10 anni di vendita all’estero, ad oggi, possiamo sintetizzare che, per affrontare i mercati esteri, bisogna avere una grande consapevolezza della propria identità, del proprio vino e soprattutto del panorama in cui lo si vende. Non tutti i mercati sono uguali; le necessità e le tempistiche per entrarci cambiano da paese a paese. Il lavoro in vigna e in cantina, sono sicuramente i requisiti minimi: un prodotto lo vendi quando è perfetto: buono, bevibile, di facile comprensione per il mercato che lo accoglie e di forte identità. Ma il cambiamento avviene a livello culturale. Il vero cambiamento avviene quando comprendi che il vino è un ambasciatore culturale di un’identità di un luogo. E anche questo lo diciamo per esperienza vissuta. Se un vino parla del proprio territorio, se il racconto che c’è dentro una bottiglia parla della nostra storia di famiglia e del luogo da cui proviene, il mercato lo accoglie come un’esperienza e non come un semplice prodotto. Si vende prima il territorio, rispondi sempre prima alla domanda chi sei e da dove vieni, poi ti siedi e degusti insieme. Massimo Lorenzi racconta di come abbiano abbiamo creato il motto “WeMakeWinesForFriends” ma che usano spesso anche “Born in Italy”: nasce da una bellissima cena con un importatore cinese che ridendo mi dice: ‘Sì ma tutta l’Italia oramai è made in Italy’ riferendosi al mondo del manufatto e del fashion. No, se parli di vino, parli di territori, di storie di vita, tradizioni e usi e costumi. Noi siamo BORN IN ITALY, siamo così come ci vedi. Le nostre uve sono locali, nascono nella nostra terra e sono frutto del nostro lavoro’. Da quella cena è nato un modo di narrare la nostra realtà che non passa solo nella descrizione del vino, bensì della nostra terra.
I tuoi vini e i classici della cucina milanese: cotoletta alla milanese, cassoeula, mondeghili, rustin negaà, risotto con ossobuco…piatti con belle grassezze, contrasti acidi sapidi e burrosità particolari, scegli il tuo preferito e abbinaci un tuo vino!
Scegliamo la Cassoeula e il Caciara Sangiovese, il nostro Romagna Sangiovese Superiore, l’allegria romagnola. È un vino che parla dell’incontro tra terra e mare, in un vigneto in un’oasi faunistica. Un vino sottile, floreale e leggiadro, in bocca aggraziato… ma non troppo, come quelle chiacchiere al tramonto di un giorno d’estate, nell’aia della campagna romagnola.
Vini in degustazione
Caciara Romagna Sangiovese Superiore 2016
Sole Rosso Romagna Sangiovese Riserva 2015
Strati Pagadebit di Romagna 2017
Clemente Primo Bianco Rubicone 2016 riesling sauvignon pagadebit
Enio Ottaviani – Via Pian di Vaglia 17 – S. Andrea in Casale – 47832 San Clemente (RN) – Italy – Tel: +39 0541 952608 – enio@enioottaviani.it