Se si potesse scegliere solo un posto dove passare una meravigliosa primavera in Toscana la scelta sarebbe durissima in casa San Felice tra la meraviglia del Borgo San Felice a Castelnuovo Berardenga con il ristorante stellato Poggio Rosso con lo chef Fabrizio Borraccino, le colline di Montalcino e il mare di Bolgheri… Tre territori che rappresentano bene l’impegno di un’azienda sempre all’avanguardia e in movimento sin dalla sua fondazione alla fine degli anni ‘60 e che oggi incarna il Chianti Classico in tante sue accezioni, cui si sono aggiunti importanti investimenti a Montalcino e Bolgheri. Molti conoscono San Felice per la grande popolarità della loro Riserva, il Grigio di San Felice, vino iconico in tutto il mondo, ma il Chianti Classico annata da quando ha nel suo blend il Pugnitello sta diventando sempre più un riferimento mondiale per la tipologia. Se a Montalcino Campogiovanni rappresenta una certezza e il rosso edizione 2015 conferma la grandezza di quest’annata già mitica, è stato davvero un piacere ospitare a gennaio e ribadire ora a maggio il nuovo nato appena entrato in gamma, ovvero Bolgheri con il Bell’Aja, fresco fragrante e con i profumi tipici ed entusiasmanti di questa DOC della costa che affianca i classici di successo dell’azienda.
Parliamo di questa bella primavera con Fabrizio Nencioni, direttore vendite e Leonardo Bellaccini, enologo.
In Primavera fioriscono i territori del vino e il paesaggio del Chianti Classico si fa incantevole: raccontateci cosa ha di speciale il vostro terroir, il suo elemento più caratteristico e il vostro vino più territoriale che rispecchia meglio il paesaggio.
La caratteristica principale del terroir di San Felice è la variabilità e la diversità. La motivazione principale è derivata dalla posizione delle tenute, poiché ovviamente, nonostante non si parli di grandi distanze e ci si trovi sempre in Toscana, la zona di Bolgheri e quella del Chianti Classico hanno enormi differenze in termini di clima, altezza, esposizione e così via. In secondo luogo, anche all’interno delle singole aree si individuano varie situazioni, a volte anche estremamente dissimili. Per quanto riguarda i vini, il Chianti Classico, con la sua freschezza e bevibilità, è senza dubbio una delle espressioni più personali del nostro territorio, e questo grazie anche alla presenza del Pugnitello, impronta autoctona di San Felice. Il “Bell’Aja” , new entry da Bolgheri, grazie alle cultivar internazionali, si presenta con una spalla più decisa ed avvolgente, senza però rinunciare all’eleganza ed alla raffinatezza che contraddistingue i nostri vini.
Mai pensare un vino senza un piatto in abbinamento! Nel vostro territorio quali sono gli abbinamenti territoriali classici per i vostri vini? E in giro per il mondo quali gli abbinamenti esotici che sono riusciti meglio?
Quando si parla del Chianti Classico di San Felice non si può che pensare di abbinarlo ad un salume, al formaggio fresco o anche, perché no, ad un bel piatto di trippa; mentre il Bolgheri ha bisogno di un piatto più ricco e sostenuto, come un maialino arrosto. Per l’abbinamento esotico proporrei un rotolino di papaya e prosciutto per il Chianti Classico e un fagiolo nero su petto di oca per il Bolgheri: orientali ed intriganti!
Vini in degustazione
Chianti Classico DOCG 2016 San Felice
Rosso di Montalcino 2015 Campogiovanni
Rosato Perolla 2017
Bolgheri DOC Bell’Aja 2016
Agricola San Felice – Località San Felice – 53019 Castelnuovo Berardenga – Siena – 0577 399202 – www.agricolasanfelice.it