Argiano e Montalcino al St. Regis giovedì 26 gennaio…

”Nella quale asprezza mi tersi col vin d’Argiano, il quale è molto buono…” diceva il Carducci. Non è stato il solo, tra tanti poeti naviganti ed eroi, a rimanere stregato dalla magia di questo luogo e del suo sangiovese che dal 1580 proietta la sua ombra sul versante più aperto e meridionale di Montalcino. Una storia che nasce con la famiglia nobile Pecci per poi passare nelle mani dei Caetani Lovatelli a partire da Ersilia Caetani, nobildonna romana che diede alla città i papi Bonifacio VIII e Gelasio II, che dalla seconda metà del 1800 ne fa un fiore all’occhiello della produzione vinicola locale. Ersilia si sposa neanche ventenne nel 1859 con Giacomo Lovatelli, rampollo di una delle più antiche famiglie del patriziato di Ravenna. Giacomo muore nel 1879 lasciando Ersilia libera di dedicarsi allo studio e all’arte. Pubblica e ricerca in campo letterario e archeologico legando il suo nome a studi sui giochi circensi romani e la loro narrazione della morte tramite le epigrafi. Argiano diventa Fattorie di Argiano e già nei primi del 1900 copre l’equivalente odierno di più di metà della produzione di Brunello di Montalcino: dai suoi possedimenti nel corso degli anni sono nati, solo per citarne tre, aziende come Col d’Orcia, Poggio alle Mura e Castello Banfi.
Da pochi anni la proprietà è brasiliana, dopo essere passata dalla famiglia Caetani-Lovatelli alla Contessa Noemi Marone Cinzano negli anni ’90 (ex moglie di Gelasio Gaetani Lovatelli e sorella del proprietario attuale di Col d’Orcia) ma che ha affidato oneri ed onori ad un team di giovani: Bernardino Sani come direttore e Francesco Pineider al commerciale. Il tutto imponendo alla tenuta di autofinanziarsi con la vendita di vino e non attingendo al proprio patrimonio personale per rilanciarla. Proprio con  Bernardino parliamo del prossimo anno e della serata di lusso con Valeria Piccini!

L’anno che verrà: raccontaci come sarà il tuo 2017 in vino e quali prospettive ci sono per quello che avremo nei nostri bicchieri.
Il 2017 si annuncia entusiasmante per Argiano: abbiamo terminato la nuova cantina e completeremo il piano botti per affinare Brunello e Rosso solamente in legni grandi al 100%. Siamo finalmente biologici con certificazione, abbiamo completato la mappatura dei vigneti, progetto iniziato con Pedro Parra lo scorso anno che ci ha fatto scoprire le 6 microzone migliori di Argiano che vinificheremo separatamente. Inoltre è partita la ristrutturazione della Villa di Argiano, progetto ambizioso che speriamo completare entro ottobre prossimo.
Nei piatti avremo la possibilità di assaggiare il tocco speciale e la sensibilità di Valeria Piccini per le materie prime, tra Passatina di ceci e calamaretti, Pappa al pomodoro e alici marinate, Tortelli di baccalà e patate, Risotto con soppressata e pistacchi, Acqua cotta maremmana, zuppa inglese, Cioccolato, liquirizia e frutti esotici. Avremo molte suggestioni: quali tuoi vini vedresti bene abbinati su questa cucina così particolare?
Nel bicchiere avremo: Rosso 2015, grandissima annata per il Sangiovese, interessante assaggiarlo anche come piccolo anticipo del Brunello che verrà. Brunello 2012: il primo Brunello di Argiano dove a mio parere si notano i cambiamenti fatti ultimamente per migliorare la qualità e fare un Brunello che sia autentica espressione dello splendido terroir di Argiano. Solengo 2014: in un’annata fresca e piovosa un taglio bordolese è venuto veramente bordolese… molta eleganza, equilibrio, lungo invecchiamento.

Vini in degustazione
Brunello di Montalcino DOCG 2012
Rosso di Montalcino DOC 2015
Solengo IGT Toscana 2014

Argiano S.p.A. Società Agricola – S. Angelo in Colle – 53024 Montalcino (SI) – 0577 844037 – argiano@argiano.net