Nativ – Bristol Palace, Genova – Venerdì 14 settembre 2018

Arriva a Genova un’azienda al femminile condotta da Roberta Pirone che sta diventando portabandiera importante dell’Irpinia, una regione da sempre amata, di cui presentiamo questi vini in parte territoriali, in parte facilmente approcciabili dal pubblico. Siamo nel cuore di Paternopoli, in provincia di Avellino, sulle colline irpine abitate sin dai tempi antichissimi dai sabini quindi dai Romani. È l’Agro Taurasino, incluso nella DOCG per la produzione di Taurasi grazie alla fertilità dei suoli di natura vulcanica che crea un terroir ideale per l’allevamento della vite. Il nome NATIV è nato per rappresentare, attraverso le produzioni di vini autoctoni, l’origine della viticoltura italiana.

Le uve coltivate in vigne secolari rappresentano oggi un emblema della cultura italiana, e il vino da queste uve rispecchia, meglio di ogni altro prodotto, il “made in Italy”. In tutto 15 ettari vitati, lavorati seguendo il metodo contro spalliera allevata a guyot con una parte rilevante delle vigne situata a sud-est, lungo la dorsale che unisce Castelvetere sul Calore a Paternopoli, passando per Montemarano e Castelfranci. La vicinanza dei monti Piacentini e il clima continentale, creano le condizioni per una viticoltura pedemontana. Le escursioni termiche determinano una raccolta tardiva intorno al mese di novembre, creando vini ricchi di alcool ed estratti, tannini ed acidità che hanno bisogno di affinamenti più lunghi per manifestare il loro potenziale. Paternopoli vanta esposizioni migliori con vigne posizionate verso sud sud-ovest tra i 450-55mt, su giaciture tufacee e sabbioso-calcaree. La cantina è dotata delle più moderne attrezzature per la vinificazione dell’uva, dall’affinamento alla conservazione dei vini, anche se si ha la consapevolezza che la più avanzata tecnologia non può sostituirsi alla natura, in quanto il buon vino trova, come presupposti irrinunciabili, la qualità del terreno, il particolare microclima.

Responsabile della produzione è Mario Ercolino che ha condotto un progetto in collaborazione con l’Università di Milano per datare alcuni vigneti autoctoni presenti in un’area delimitata, risalenti a ben 200 anni fa. La longevità li caratterizza per il loro essere alti due metri, tanto da sembrare alberi date le dimensioni: sono tra i pochi vitigni sopravvissuti alla Fillossera, un parassita che ha distrutto quasi tutti i vigneti europei alla fine del XIX secolo.

Vini in degustazione
Fiano di Avellino Docg 2017
Greco di Tufo Docg 2017
Beneventano Falanghina Igt 2017 “Vico Riviera 99”
Irpinia Greco Doc 2017 “25 Rare”
Campania Bianco Igt 2016 “Suadens”
Taurasi Docg 2012 “Rue 333”
Campania Rosso Amabile Igt 2017 “Rue De Passi”
Irpinia Aglianico Doc 2016

NATIV Contrada San Nicola, 15 – 83052 Paternopoli (AV) – www.winenativ.it/