Lo sguardo del vino si posa sulla Vernaccia di San Gimignano per God Save the Wine al Fusion Gallery del 29 Maggio a Firenze

Espressione e vanto di una città potentissima nei secoli scorsi, oggi sta riscoprendo una nuova giovinezza dopo anni in cui ha prevalso la logica del vino souvenir perfetto come ricordo del viaggio indimenticabile tra le torri della cittadina, piacevole stuzzicante e minerale quanto basta. Oggi la Vernaccia è al culmine della sua rinascita con aziende che hanno progressivamente abbandonato la pratica di aggiungere uve internazionali come lo chardonnay alla Vernaccia nel tentativo di renderla più accattivante. In realtà è vitigno che anche da solo è capace di grandi exploit e soprattutto di esprimere un sottosuolo ricco in minerali con note floreali bianche e gialle, un fruttato bianco e note spezziate tra miele e zafferano.

Un vino capace di essere fresco vivace ma allo stesso tempo complesso, con anche buona longevità in alcuni casi. Sono presenti versioni annata più semplici con affinamento in genere in acciaio, versioni “cru” selezioni aziendali spesso fermentate in legno e anche la tipologia Riserva con affinamento in legno capaci di invecchiare in maniera sorprendente.

Ma anche le versioni annata sono molto più complesse e sfaccettate se gustate un paio di anni dopo la vendemmia alla pari di altri grandi vini bianchi italiani dal potenziale simile ovvero Fiano, Soave e Verdicchio.

Vernaccia di San Gimignano (San Gimignano, SI)

Selezione Vernaccia San Gimignano DOCG annata 2012 e 2011

Selezione Vernaccia San Gimignano DOCG riserva 2010 e 2011


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