La magia del Barbaresco di Albino Rocca al God Save The Wine del 23 Novembre a Tepidarium Firenze

Nel cuore di Barbaresco, la tradizione del nebbiolo è custodita da Angelo e dalle figlie Daniela, Monica e Paola, con una produzione su 23 ettari di pura langa, laddove anche vitigni come chardonnay e barbera assumono quei connotati di piemontesità langarola che li rendono unico connubio tra cultura, mano dell’uomo e terroir, come scoprirete il 23 novembre al Tepidarium per la nuova edizione di God Save The Wine. La storia della cantina risale ai primi anni del ‘900, ma da allora la sensibilità per la terra è rimasta immutata con una attenzione particolare per la valorizzazione del potenziale delle vigne, beneficiando di interessanti estensioni a Neive e nella piccola frazione di San Rocco Seno d’Elvio nell’albese – seppur ancora parte della zona del Barbaresco – per arrivare a vini di estremo equilibrio e profondità, perseguendo il rigore della memoria con un approccio moderno.

Ne parliamo con Monica Rocca:

1. Freddi, pomeriggi davanti al camino e con gli amici, che vino per queste occasioni?
Un tipico pomeriggio langarolo: l’aria pungente, un lieve mantello di foschia a custodire la terra
ed il camino acceso in casa a scaldare i sensi. Per scaldare il cuore un Barbaresco Ronchi
2001, un vino quasi da meditazione: da degustare lentamente in compagnia di amici veri, con le
chiacchere affettuose e i sorrisi del ritrovarsi in un momento di serenità sospeso nel tempo.

2. Quando e con cosa bere, un abbinamento innovativo o anche un grande classico da riscopire per questa stagione.
La stagione autunnale riporta alla mente i grandi piatti di carne della stagione piemontese,
dal brasato al bollito, ma anche il pesce ha origini antiche nelle cucine di langa, specie se
accompagnato dalla storica polenta. Suggerirei di “provare per credere” l’abbinamento con un
rosso che nasce con spiccata acidità mitigata dall’affinamento in botte: Barbera d’Alba Gepin e
bocconcini di merluzzo in umido..con una fumante polenta ovviamente!

3. Sotto il segno del vino, che segno zodiacale daresti al tuo vino e perché?
Al nostro Barbaresco accosterei il segno della Vergine, e non solo perché è anche il segno
di colui che lo produce, ma perché questo segno zodiacale rappresenta perfettamente tra la
precisione netta dell’identità del Nebbiolo, e la scrupolosa meticolosità che c’è nel lavoro di chi
segue con cura la vigna.

Vini in degustazione:
Chardonnay 2010
Barbera d’Alba 2010
Barbaresco Ronchi 2008
Barbaresco DOCG 2008

Albino Rocca
Via Rabajà, 15
12050 Barbaresco (CN)
0173 635145
www.roccaalbino.com