Champagne giù la maschera! Con Encry Veuve Blanche Estelle a Palazzo Capponi

Se c’è un vino che di maschera ne ha indossate tante nella sua storia questo è proprio lo Champagne con le sue vicissitudini e stranezza ma anche la saldezza di tanti suoi principi. Tra le stranezze ma anche piacevoli realtà possiamo certo annoverare lo Champagne Encry e la sua storia. Da Padova alla Champagne il passo sembra lontano ma se come Enrico Baldin ti occupi di ingegneria naturalistica e ripristino ambientale, può succedere che il tuo lavoro ti porti a mettere piede nel Sancta Sanctorum del grande Chardonnay della Champagne (per intenderci quello da cui nasce Salon o la parte bianca di Krug e Paillard) e che la tua caparbietà ti porti a fondare la prima maison di Champagne di proprietà italiana. All’inizio solo un’etichetta, oggi una gamma completa e ricca con la purezza minerale dello Chardonnay di Les Mesnil sur Oger a far da filo conduttore a tutto.

Parliamo con Enrico  della maschera dello Champagne…

  1. Per piacere al pubblico si fa di tutto ma il Vino forse ha esagerato, quale è la maschera che il vino ha indossato in questi anni?

Negli ultimi anni il mercato del vino ha sicuramente visto una evoluzione in termini di consumo e rispettivi gusti e trend. Sicuramente le aziende che producono bollicine italiane hanno incrementato i loro fatturati con un incremento dell’export ma anche le Maison francesi si sono difese marcando il concetto di terroir. Quando il prodotto si presenta con un “fine, persistente ed elegante  biglietto da visita” il mercato lo premia continuando a consumarlo.

Altre maschere Divino si possono citare:

– il trend verso  un “consumo consapevole” del  “poco ma buono” che si rispecchia in un continuo andamento positivo delle vendite dei prodotti di lusso.

– l’aumento della domanda dei vini BIO in Italia causato in primis  dal cambiamento dei processi di lavori in vigna ( che nella Champagne i nostri vigneron praticano da decenni )

2. Se il tuo vino fosse un personaggio della commedia dell’arte (Arlecchino, Balanzone, Brighella, Capitan Matamoros, Gianduja, Meo Patacca, Pantalone, Pierrot, Pulcinella…) quale  sarebbe?  

Abbiamo scelto Pulcinella perchè “dispettoso”…. baldanzoso, in quanto le nostre bollicine a volte si possono presentare diverse tra loro.

3. Siamo a Carnevale ma fare un vino non è uno scherzo, quale l’aspetto più complicato nella tua esperienza e quale quello di cui vai più fiero?

Sottoscriviamo con forza il concetto che fare vino non è uno scherzo anzi, ogni annata per la nostra Maison è come partorire un figlio, che avrà personalità, forza e aspetto differente. Ogni anno l’80% del DNA che contraddistingue lo Champagne Encry è, e deve essere presente, ma le variabili climatiche e di lavorazioni manuali sono i punti cruciali e preziosi che rendono i nostri vini,  cuvée e bottiglie diverse…univoche,con storie tutte da stappare. Questo è l’aspetto sia positivo che negativo di cui andiamo fieri. Ci sorprendiamo e allo stesso tempo prendiamo atto dei livello di consumo di quei prodotti che si presentano invariati in bottiglia a seconda delle annate. La nostra produzione, ogni singola bottiglia, è specchio delle nostre singole parcelle e lavorazioni che giuste o sbagliate sono la nostra firma e timbro che a volte vengono mal interpretate e non percepite come un vero valore aggiunto

Vini in Degustazione

  • Champagne Encry Grand Rosè
  • Champagne Encry Millesime 2006
  • Champagne Encry Pas Dosè

 

Champagne Encry Veuve Blanche Estelle

www.champagne-encry.com